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Ritornano al Caffè della Versiliana “I Percorsi della Storia”. Oggi alle 17 nel Chiostro di Sant’Agostino, insieme a Romano Battaglia e a Mario Bernardi Guardi, il Duca Amedeo di Savoia Aosta

PIETRASANTA. Ritornano al Caffè della Versiliana “I Percorsi della Storia”. Oggi alle 17 nel Chiostro di Sant’Agostino, insieme a Romano Battaglia e a Mario Bernardi Guardi, il Duca Amedeo di Savoia Aosta, la moglie Silvia Paternò di Spedalotto e l’assessore alla cultura, Massimiliano Simoni, ideatore della rassegna. Insieme per un Incontro dal titolo «Il mio sogno mediterraneo», titolo del libro edito Polistampa scritto dal Duca. Il Duca d’Aosta è nato a Firenze, figlio di Aimone di Savoia Aosta (Duca di Spoleto e poi d’Aosta re designato di Croazia) e di Irene di Grecia e Danimarca (sorella di re Paolo di Grecia); Amedeo duca d’Aosta è il nipote dell’ultimo re d’Italia, Umberto II. E’ imparentato con molte dinastie reali europee, a cominciare da quelle spagnola e britannica. Dopo l’armistizio dell’8 settembre è deportato dai tedeschi, insieme alla madre, in un campo di concentramento in Austria, dove vive i suoi primi anni in prigionia. Ha prestato servizio militare in Marina in qualità di ufficiale di complemento, ha sposato in prime nozze Claudia di Francia e, dopo l’annullamento della Sacra Rota, Silvia Paternò dei Marchesi di Regiovanni. Ha tre figli, Bianca, Aimone Duca delle Puglie e Mafalda. Attualmente vive tra la Toscana e la Sicilia. Ha lavorato per anni in Italia e all’estero in rappresentanza di imprese italiane, occupandosi anche della sua azienda agricola.
Si è battuto sempre contro l’esilio di Casa Savoia ed ha sempre rifiutato le offerte di entrare in politica preferendo mantenere una posizione “super partes”. Quale capo famiglia del ramo Savoia-Aosta ha ereditato dallo zio Amedeo - viceré d’Etiopia, eroe dell’Amba Alagi, medaglia d’oro al valor militare, morto in Kenia prigioniero degli inglesi - la sua collezione di Diari.
Con il Duca si parlerà, oltre che della storia della sua famiglia e dell’intera Italia, anche di quelle che sono le sue grandi passioni: prima fra tutte la sua esperienza decennale come collezionista ed esperto di “piante grasse”, con la testimonianza diretta del suo libro, ma anche delle amicizie strette sull’isola di Pantelleria, dove, insieme alla moglie possiede un tipico “dammuso” in una valle ventosa ed assolata, in cui hanno creato un giardino suggestivo e libero da schemi, dove alla macchia mediterranea si mescolano essenze esotiche ed alberi rari.
Data recensione: 26/02/2005
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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