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I resti ritrovati nel 1999 in piazza Cavour e precedentemente in altre parti del centro, da via San Martino a via Mozza e via Bertini sono stati studiati da Anna Valeri Moore e i risultati dello studio

I resti risalirebbero al sedicesimo secolo
Cantiere aperto agli occhi di tutti per rendere partecipe la popolazione


CASTELFIORENTINO. I resti ritrovati nel 1999 in piazza Cavour e precedentemente in altre parti del centro, da via San Martino a via Mozza e via Bertini sono stati studiati da Anna Valeri Moore e i risultati dello studio sono stati presentati al pubblico fra aprile e maggio del 2004 in una mostra, allestita prima a Firenze e poi a Castelfiorentino, accompagnata dalla pubblicazione intitolata “Le caramiche rinascimentali di Castelfiorentino: l’ingobbiata e graffita in Toscana” (A. Valeri Moore, ed. Polistampa, Firenze). Si trattava di oltre 5000 frammenti. Lo studio ha consentito di conoscere forme e decori della produzione ceramica castellana, la quale è stata datata genericamente, in assenza di dati stratigrafici, tra XVI e XVII secolo.
Tra i siti che hanno restituito scarti di ceramica, quello di piazza Cavour è l’unico per il quale si può ipotizzare ancora una presenza dei resti di una fornace da ceramica, che funzionava tra il XVI e il XVII secolo e i cui resti dovrebbero trovarsi a circa 1 metro e mezzo di profondità rispetto al livello attuale della piazza. Inoltre è stato rilevato uno strato nero particolarmente consistente, a circa due metri di profondità, che ha tutte le caratteristiche di un livello di vita ed è databile, in base ai reperti ceramici, alla fine del XIII/ inizio XIV secolo. Tutte questa indicazioni hanno spinto l’amministrazione comunale a programmare, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Firenze, l’associazione archeologica della Valdelsa Fiorentina e l’Earthwatcth Institute di Boston, Massachusetts (Stati Uniti d’America), uno scavo in piazza Cavour, per recuperare le tracce della storia del paese e comprendere meglio quale sia stato lo sviluppo del borgo castellano in questa parte del corso dell’Elsa, particolarmente significativa in quanto situata nelle immediate vicinanze del ponte sul fiume e sull’incrocio tra via Francigena e via Volterrana.
Data recensione: 14/08/2005
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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