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Si chiama Paesaggi la personale di Emanuele Barletti che si apre domani alla Galleria Pio Fedi di via dei Serragli 99. Paesaggi per lo più toscani, occorre dire, 35 suggestivi dipinti a olio dai titoli antichi: L’Arno all’

Si chiama “Paesaggi” la personale di Emanuele Barletti che si apre oggi alla galleria Pio Fedi di via dei Serragli 99. Si tratta di paesaggi perlopiù toscani, in tutto 35 suggestivi dipinti ad olio dai titoli antichi: L’Arno all’Albereta, Campi di Grano, Casolare a Baratti, Borgo nella campagna senese, Temporale in arrivo, La casaccia al Passo dell’Oppio... Fiorentino, 48 anni, Barletti ha partecipato a numerose collettive. Questa è la quarta personale, dopo la prima del 1993 a Rignano sull’Arno, seguita da due eventi a Firenze, l’ultimo al Lyceum nel 2005. Paesaggi resterà fino al 25 maggio, domeniche incluse, orario 16-20. L’amore di Barletti per la pittura, scrive nel bel catalogo edito da Polistampa, lo storico d’arte Carlo Sisi, «convive con la vivace attività di tutela che svolge per una importante fondazione fiorentina, curando con particolare passione l’incremento della collezione di opere d’arte», e dimostrando «di saper intervenire criticamente sui dati della storia e dello stile» anche in occasione della pubblicazione di libri e di cataloghi. Sono dipinti dal chiaro risvolto lirico, che ben si collega con la totale dedizione alla bellezza della natura. «Emanuele, ricorda Sisi, privilegia un vedutismo antico dedicato alla tradizione toscana con preferenze accordate alla campagna, ai borghi solitari e sigillati in una loro arcaica geometria: la campagna attorno al lago di Bolsena, il mare e la campagna nei dintorni di Cecina ma anche l’interno della Fortezza da Basso di Firenze prima che la rigogliosa vegetazione spontanea, vera e propria oasi offerta alla fantasia, venisse recisa per far posto agli attuali padiglioni espositivi». La pittura di Barletti, osserva Sisi, è legata a un’esperienza del tutto personale, quasi spontanea e quindi non ascrivibile a metodi o scuole. Pittura che, tuttavia, osserva l’intima regola della composizione e del valore dei toni, che la imparenta con l’evoluzione percepibile, in Toscana, nella rappresentazione del paesaggio tra Ottocento e Novecento, soprattutto nella controllata partizione dei piani, nella dominante atmosferica che determina gli effetti di luce, nelle solide quinte degli edifici rurali.
Data recensione: 16/05/2008
Testata Giornalistica: InToscana
Autore: ––