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“Oggi – scrive Alberto il 26 luglio 1943 – è un gran giorno e così ho deciso di tenere un diario. Spero che sia corto, che nel giro di pochi giorni o di qualche settimana possiamo essere fuori veramente da questa guerra

“Oggi – scrive Alberto il 26 luglio 1943 – è un gran giorno e così ho deciso di tenere un diario. Spero che sia corto, che nel giro di pochi giorni o di qualche settimana possiamo essere fuori veramente da questa guerra. Purtroppo non mi riesce di sperarci veramente... In questo momento ho poco più di ventun anni e sono sottotenente di complemento nella divisione Folgore, sono alla scuola di Siena, o meglio ci sarei se non mi fossi slogata una caviglia al secondo lancio e così 60 giorni di licenza a casa, o meglio in campagna...”.“La luna piena – scrive lo stesso giorno Stefania – mi dà abbastanza luce per scrivere. E’ stata una giornata lunga e brevissima, e non saprei neppure come annotarla e commentarla. Dunque, il duce non c’è più. Cosa gli sia successo non si sa: è sostituito da Badoglio...”. Sono due diari (Firenze 1943-44), due occhi su un’Italia lacerata dalla guerra, i quali danno vita a un libro di 600 pagine il cui titolo -  “Giorni in bilico” - rispecchia bene il difficile vivere in un difficile periodo.L’autore è un illustre scienziato, il professor Alberto Simonetta, di cui riassumiamo il prestigioso curriculum: nato nel 1930, laureato in Medicina a ventidue anni, poi anche in Scienze Naturali, poi giovanissimo professore di Zoologia e Anatomia comparata e di Storia della Scienza, protagonista d’importanti ricerche e di numerose missioni di studio in diversi paesi del mondo, nonché di missioni per la Cooperazione italiana coi Paesi in via di sviluppo e per la FAO, membro della Commissione di Studio per la conservazione della natura del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Tiene corsi universitari di Evoluzione biologica e Morfologia Biologica Teorica, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche. E’ stato accompagnato in alcune missioni all’estero dalla moglie Stefania Belloni Filippi, sposata nel 1954, scomparsa nel 1999.Il libro racconta vicende vere di protagonisti (il professore e la compagna della sua vita) che vivono una straordinaria storia d’amore durante la II Guerra Mondiale nella Firenze che conobbe il passaggio del fronte e i giorni della liberazione. Naturalmente, precisa l’autore, i diari furono tenuti come si poteva, un giorno scrivendo con calma, un giorno facendo una frettolosa annotazione, un giorno aggiungendo un’annotazione, una riflessione. Il risultato, aggiungiamo noi, è che queste pagine interessano e avvincono i lettori dalla prima all’ultima: il che avviene soltanto quando escono dalla penna di un bravo, spontaneo scrittore, che sa raccontare le cose, i luoghi, le persone, il vivere.
Data recensione: 01/11/2008
Testata Giornalistica: Toscana Qui
Autore: Giorgio Batini