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L’associazione Amici dei Musei fiorentini ha colto l’occasione della pubblicazione del terzo volume dell’opera «Fiorentini del Novecento», antologia di biografie di personaggi che hanno dato lustro

È uscito il terzo volume della serie curata dallo storico Pierluigi Ballini.

L’associazione Amici dei Musei fiorentini ha colto l’occasione della pubblicazione del terzo volume dell’opera «Fiorentini del Novecento», antologia di biografie di personaggi che hanno dato lustro alla storia recente della città, per presentare anche i volumi usciti precedentemente, nel 2001 e nel 2002. Editi da Polistampa e realizzati grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio, di Firenze e dell’Associazione Musei fiorentini, questi testi sono il frutto di diversi anni di lavoro di lavoro di molti studiosi e docenti universitari che hanno collaborato al progetto creato dallo storico Pier Luigi Ballini. Alla presentazione, mercoledì scorso nella sala del Cenacolo della Basilica di Santa Croce, sono intervenuti, oltre alla presidente dell’Associazione Musei Fiorentini Carla Guiducci Bonanni, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il sovrintendente regionale per i Beni Culturali Antonio Paolucci, il direttore generale dell’Ente cassa di Risparmio di Firenze Antonio Gherdovich e naturalmente Pierluigi Ballini.

«Penso che iniziative come questa - ha detto Domenici - siano molto importanti in un’epoca di globalizzazione come quella che stiamo vivendo, proprio per il rischio di una modernizzazione aberrante del nostro tempo storico; è importante ricondurre noi stessi alle nostre radici, alla nostra storia lontana e più recente di storia locale e di città». Un cenno particolare Domenici lo ha rivolto a quelli che ha definito «i suoi illustri predecessori», i sindaci che con la loro opera hanno meritato un posto d’onore tra i fiorentini dello scorso secolo: Giorgio La Pira, Gaetano Pieraccini, Piero Bargellini, Carlo Ludovico Ragghianti. Ha infine raccomandato un impegno autentico dei presenti affinché si possa al più presto mettere in piedi un progetto concreto di una storia della città di Firenze, «in quanto la chiave del nostro futuro è il nostro passato, dal rapporto con le nostre radici e le nostre vocazioni possiamo formare quell’impulso essenziale per tornar a parlare di futuro»

Il sovrintendente Paolucci nel suo intervento si è chiesto se è possibile individuare i caratteri distintivi di un popolo e di una città: «Ebbene- ha detto- dalla lettura di questi volumi ho potuto trarre un’idea precisa sugli elementi caratterizzanti “il genio fiorentino”: uno è la diversità. Pensiamo per esempio al cardinale Elia Dalla Costa che in pieno regime fascista sbatté la porta in faccia ad Hitler e al Duce in occasione della loro visita in città. Poi La Pira, uno che parlava della Madonna come se la conoscesse, e la cosa straordinaria è che Firenze, città tradizionalmente laica, gli ha creduto e l’ha seguito.. Ancora oggi l’asse portante, l’anima della sinistra cittadina è lapiriana. Questa la particolarità di Firenze, la sua anomalia, ecco l’altro carattere, personaggi anomali. La Pira stesso, ma anche Fabiani, Ragghianti e Bargellini.
Data recensione: 17/07/2005
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Giovanni Semino