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Filosofia e politica, binomio antichissimo. Tanto diffuso nel passato quanto poco praticato nella società contemporanea. Eppure

Filosofia e politica, binomio antichissimo. Tanto diffuso nel passato quanto poco praticato nella società contemporanea. Eppure c’è chi crede ancora nella sua validità: il coordinatore della segreteria nazionale DS, Vannino Chiti, e lo storico della filosofia, Michele Ciliberto, docente alla Normale di Pisa, che in 150 pagine, in forma di dialogo, hanno condensato Un’idea dell’Italia (libro edizioni Polistampa, 12 euro), da Machiavelli al Risorgimento a Benedetto XVI.. «La separazione dei saperi e delle competenze che caratterizza il nostro tempo non fa bene alla democrazia - spiega Chiti -. È una tendenza pericolosa per la politica che rischia di diventare autoreferenziale mentre dovrebbe essere intesa come il luogo in cui i cittadini si confrontano su questioni diinteresse comune». Che, per Chiti e Ciliberto, sono la memoria, la religione civile, la cultura, l’Occidente, la democrazia, i diritti, le forze politiche, la religione. «Prima di essere di destra e di sinistra i cittadini dovrebbero ritrovarsi su valori condivisi: la Costituzione, la legalità, l’etica pubblica e la laicità dello Stato. In Italia manca una ‘religione civile’, come dice Ciliberto citando Machiavelli. E questo vale anche per l’Europa. Non si può fare senz’anima, senza valori condivisi». Il bipolarismo, fatto nuovo per il nostro Paese, può essere un bene prezioso. Ma solo se non viene vissuto come scontro frontale, solo se garantisce un’alternanza vera. «In caso contrario si finisce nello stravolgimento della Carta costituzionale. Non possiamo tollerare lo sfregio alla Costituzione della destra». E poi la laicità dello Stato. «Un grande valore. Lo Stato deve contribuire a creare un pluralismo vero».
Data recensione: 07/07/2005
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Letizia Tesi