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“L’Antartide – mi ha confessato – continuerà ad abitarmi dentro”. Ed è partito dalla sua Toscana interrogandosi :”Quante volte – scrive – la fantasia è stata un tappeto volante che mi ha portato fino in

“L’Antartide – mi ha confessato – continuerà ad abitarmi dentro”. Ed è partito dalla sua Toscana interrogandosi :”Quante volte – scrive – la fantasia è stata un tappeto volante che mi ha portato fino in Antartide, fino a questo continente estremo e meraviglioso... Però mi piace anche, quest’attesa che apre il cuore e la mente alle infinite domande della vita”. Narra minuziosamente il suo viaggio questo nuovo Ulisse. Non ci risparmia nessun particolare. Leggendo il libro vivi quasi un’esperienza unica. Ti senti lì senza esserci. È una scrittura semplice ma efficace. Ti porta lontano, lontanissimo, ma sei seduto sul divano di casa tua. E quando arrivi alla fine il viaggiatore torna ad essere un politico, un uomo capace di far diventare i suoi valori un impegno sociale, un’esperienza da trasmettere agli altri, una battaglia nuova da iniziare.
“Ormai è chiaro – conclude Barbini – sono caduto vittima dell’incantesimo del continente ai confini del mondo. Per questo prima di allontanarmi, ho sentito il bisogno di lasciare qui un mio personale dono. Un impegno e una promessa. Ho preso coscienza che qui si trovano le ultime risorse naturali della terra. Alla regione dei ghiacci senza fine lascio la promessa di agire per aiutarla e mettersi in salvo. Cercherò anche io di diventare un testimone attivo a difesa di questo ambiente incontaminato”. Questo si che è un “impegno concreto” per dirla in gergo berlusconiano.
Questo si che è un bel modo di continuare a fare politica. Lui che al contrario di Walter Veltroni che aveva promesso di andare in Africa in Antartide c’è andato davvero. Ed al contrario di Fausto Bertinotti che aveva giurato di ritirarsi ed invece è candidato premier. Ed anche al contrario dell’ex ministro della giustizia Alfredo Biondi che ha detto che tiene a rimanere alla Camera dei Deputati e ci rimarrà. Perchè mentre noi in Italia non ci stiamo capendo nulla di questa campagna elettorale che si gioca tutta sui numeri dei sondaggi Tito Barbini attende che nasca quello a cui stanno lavorando scienziati ed esploratori, il più grande parco del mondo. “Un parco di ghiaccio grande come un continente che non sarà mai spartito e usato, perchè appartiene al nostro e dei nostri nipoti”.
Data recensione: 08/03/2008
Testata Giornalistica: Affari Italiani
Autore: Francesco Pira