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“Ho sempre pensato che il paesaggio sia un fatto interiore, una dimensione dello spirito”. E ancora “solo qui ho avuto la sensazione di perdermi completamente in un paesaggio dell’anima dove visione e

Presentazione di “Antartide. Perdersi e ritrovarsi alla fine del mondo” di Tito Barbini, mercoledì 5 marzo alle ore 17.00 in Palazzo Panciatichi (via Cavour, 4)Firenze – “Ho sempre pensato che il paesaggio sia un fatto interiore, una dimensione dello spirito”. E ancora “solo qui ho avuto la sensazione di perdermi completamente in un paesaggio dell’anima dove visione e sentimento non litigano tra loro”. Queste le parole con cui Tito Barbini ha voluto esprimere le emozioni di un vero e proprio viaggio ai confini della terra nel libro “Antartide. Perdersi e ritrovarsi alla fine del mondo” (Polistampa), che sarà presentato in Sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi mercoledì 5 marzo alle ore 17.00. Dopo una vita di impegno politico ed istituzionale, prima come sindaco di Cortona, poi come membro del Consiglio regionale, Barbini ha scelto di non fermarsi. Una vita di ricerca costante, che negli ultimi anni ha eletto la letteratura a linguaggio privilegiato ma non unico. Dopo il successo de “Le nuvole non chiedono permesso”, sono sempre suoi i pensieri, ma anche gli scatti fotografici, per riflettere l’immagine di una terra tanto dura e fredda da far scontrare l’uomo con se stesso.
Data recensione: 03/03/2008
Testata Giornalistica: Il Parlamento della Toscana
Autore: ––