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Dopo la Quaresima, la Pasqua e la resurrezione del Cristo viene proprio voglia di una sana barzelletta ci riporti alle nostre terrene miserie col sorriso sulle labbra. Una barzelletta come questa. Nascono due fratelli siamesi, che

192 pagine da leggere tutte d’un fiato, perchè secondo l’autore la barzelletta è «il miglior rimedio contro il logorio della vita moderna»
Dopo la Quaresima, la Pasqua e la resurrezione del Cristo viene proprio voglia di una sana barzelletta ci riporti alle nostre terrene miserie col sorriso sulle labbra. Una barzelletta come questa. Nascono due fratelli siamesi, che purtroppo non possono essere separati. Sono comunque seguiti costantemente da un’equipe di medici per i controlli sulla crescita e per il difficile inserimento nella vita sociale. Raggiunta l’adolescenza, durante uno di questi periodici controlli, uno dei gemelli sussurra all’orecchio Temo che mio fratello sia frocio… E il medico, cercando di sdrammatizzare: “Fregatene… la vita è sua”. E il ragazzo: “Sì… però il culo è in comune!”. Questa non è che una perla delle oltre cento, fra barzellette, frizzi, lazzi e facezie che Roberto Tamburri ha raccolto nel volume Oh...Questa è bella! - Prontuario della barzelletta e dell’arguzia (Edizioni Polistampa, 192 pagine, 9 euro). L’autore, che ci confessa di aver fin da piccolo amato il genere, le ha raccolte per consegnarcele in questo libretto gustoso che si legge d’un fiato, sghignazzando sotto i baffi e sotto gli sguardi perplessi di quanti ci sorprendono in una risata un po’ più sguaiata. Dentro c’è di tutto, e non manca un ricco campionario sui temi più frequentati dall’umorismo italico: animali, animali a luce rossa, anziani, automobilisti, carabinieri, donne, frati e suore, gay e preti, luci rosse, mogli e mariti, fino all’immancabile Pierino. Inutile dire che è un percorso di strazianti risate. Questo, donarci un momento di ilarità nel nostro quotidiano tran tran, è stato il motivo dichiarato dall’autore che reputa le barzellette fra i migliori rimedi «contro il logorio della vita moderna». Ma non solo, ritenendole piccoli gioielli dell’ingegno linguistico popolare, le ha fissate sulla carta perché non subiscano l’ingiuria del tempo, della memoria che passa e del vento, che se le porta via appena recitate, insieme alle risate. Eppure, fino a poco tempo fa, si trovavano ovunque: negli uffici, nei negozi, alla fermata dell’autobus. I rappresentanti di commercio le portavano incluse nei campionari, i barbieri le pettinavano insieme alle chiome. Oggi per trovare una barzelletta bisogna cercarla. Non c’è tempo. Ci si alza la mattina e si comincia a correre. Figuriamoci se ci si può fermare per cose da ridere! E invece - come ci ricorda lo stesso Roberto Tamburri - è bello perdersi dietro a un sorriso. La barzelletta, specie se saputa raccontare, è un modo semplice e schietto per ridere e far ridere. Per dimenticarsi delle brutture del mondo che ci assediano tutti i giorni da giornali e telegiornali. Oppure per guardarle con occhio diverso e riuscire a disinnescarle in una risata che… le seppellirà.  
Data recensione: 26/03/2008
Testata Giornalistica: Metropoli
Autore: Jacopo Nesti