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Poesie tarde

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Ecco le infinite ricordanze di un esistere che si avvia al secolo e ha per dimora la totalità. Un esistere monumentale come è la mole del gran libro del suo Joyce, così come altrettanto lo era il pacco contenente la Recherche che Proust invia a Gide e lui nemmeno lo apre tanto gli si presenta ponderoso. Un “ben copioso volume”, dunque, che a sua volta Giorgio Weber ha messo insieme e dove ci sono tutti coloro con cui lui ha corrisposto, di persona o per tramiti empatici, come avviene nel capolavoro di Saul Bellow con il celebre professor Moses E. Herzog. Il quale indirizza missive mai poi spedite ai leaders della terra, al governatore Stevenson votato nel 1952, al Doktor Professor Heidegger, al caro Herr Nietzsche, a Tocqueville, alla propria amante Ramona, a Giovacchino da Fiore, al generale Eisenhower, a Padre Teilhard de Chardin, ai colleghi d’università, al “Times”. E a se stesso.
Destinatari ancora più numerosi sono quelli di Giorgio Weber, ora convocati nei suoi “tardi” versi («dove di me con me parlo | e guardo indietro»).

(Dalla Introduzione di Mario Graziano Parri)

Ecco le infinite ricordanze di un esistere che si avvia al secolo e ha per dimora la totalità. Un esistere monumentale come è la mole del gran libro del suo Joyce, così come altrettanto lo era il pacco contenente la Recherche che Proust invia a Gide e lui nemmeno lo apre tanto gli si presenta ponderoso. Un “ben copioso volume”, dunque, che a sua volta Giorgio Weber ha messo insieme e dove ci sono tutti coloro con cui lui ha corrisposto, di persona o per tramiti empatici, come avviene nel capolavoro di Saul Bellow con il celebre professor Moses E. Herzog. Il quale indirizza missive mai poi spedite ai leaders della terra, al governatore Stevenson votato nel 1952, al Doktor Professor Heidegger, al caro Herr Nietzsche, a Tocqueville, alla propria amante Ramona, a Giovacchino da Fiore, al generale Eisenhower, a Padre Teilhard de Chardin, ai colleghi d’università, al “Times”. E a se stesso.
Destinatari ancora più numerosi sono quelli di Giorgio Weber, ora convocati nei suoi “tardi” versi («dove di me con me parlo | e guardo indietro»).

(Dalla Introduzione di Mario Graziano Parri)

Polistampa, 2016

Pagine: 156

Caratteristiche: br.

paperback

Formato: 12,2x20

ISBN: 978-88-596-1581-1

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