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A occhio nudo

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«Gli scritti, per una parte inseriti in questo volume, sono saggi pubblicati in Nuova Antologia, Le Monnier, Firenze dal dicembre 2004 al marzo 2011.
Uno spazio particolare è dedicato a Marisa Madieri, donna dell’audacia e scrittore originale che nella vita vede un prodigio che si sgretola. In Verde acqua Madieri avverte tre tempi: il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro. La memoria è il presente del passato; la vita che vive è il presente del presente; il domani, che teme come “il segno del mutamento”, è l’attesa: il presente del futuro, sapere di vivere un tempo legato a un altrove.
Alla cieca è l’opera che ho chiamato il capolavoro di Claudio Magris, ma altri libri del grande scrittore tra i quali Danubio, Un altro mare, Alfabeti primeggiano.
In una analisi a tutto campo, “dialogica, psicologicamente penetrante, profetica, forgiata nel profondo dell’abisso umano”, Dostoevskij analizza i problemi più angoscianti in una finalità che lega l’umano al Divino.
E mentre Tolstoj vuole “un cristianesimo senza Cristo”, Dostoevskij conduce l’uomo a Cristo, figlio di Dio.
Il centro della vita è l’uomo: “dove è uomo, una persona – rileva Evdokimov – là è il richiamo della sua anima”. L’uomo è ribellione, negazione, dubbio, potenza del male, ma Dostoevskij ha bisogno di tutto questo; “perché il suo osanna non ricada sulla terra ha bisogno di spingere il male fino all’assurdo, all’assurdo più insensato dell’uomo-dio”.
Il volere sempre la negazione, e ingaggiare con essa una lotta spietata, ha uno scopo fondamentale: affermare, nel contrasto violento dei suoi attori, che la negazione dell’uomo si dissolve con l’amore in Dio, sorgente di vita.»

«Gli scritti, per una parte inseriti in questo volume, sono saggi pubblicati in Nuova Antologia, Le Monnier, Firenze dal dicembre 2004 al marzo 2011.
Uno spazio particolare è dedicato a Marisa Madieri, donna dell’audacia e scrittore originale che nella vita vede un prodigio che si sgretola. In Verde acqua Madieri avverte tre tempi: il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro. La memoria è il presente del passato; la vita che vive è il presente del presente; il domani, che teme come “il segno del mutamento”, è l’attesa: il presente del futuro, sapere di vivere un tempo legato a un altrove.
Alla cieca è l’opera che ho chiamato il capolavoro di Claudio Magris, ma altri libri del grande scrittore tra i quali Danubio, Un altro mare, Alfabeti primeggiano.
In una analisi a tutto campo, “dialogica, psicologicamente penetrante, profetica, forgiata nel profondo dell’abisso umano”, Dostoevskij analizza i problemi più angoscianti in una finalità che lega l’umano al Divino.
E mentre Tolstoj vuole “un cristianesimo senza Cristo”, Dostoevskij conduce l’uomo a Cristo, figlio di Dio.
Il centro della vita è l’uomo: “dove è uomo, una persona – rileva Evdokimov – là è il richiamo della sua anima”. L’uomo è ribellione, negazione, dubbio, potenza del male, ma Dostoevskij ha bisogno di tutto questo; “perché il suo osanna non ricada sulla terra ha bisogno di spingere il male fino all’assurdo, all’assurdo più insensato dell’uomo-dio”.
Il volere sempre la negazione, e ingaggiare con essa una lotta spietata, ha uno scopo fondamentale: affermare, nel contrasto violento dei suoi attori, che la negazione dell’uomo si dissolve con l’amore in Dio, sorgente di vita.»

Polistampa, 2014

Pagine: 264

Caratteristiche: br.

paperback

Formato: 17x24

ISBN: 978-88-596-1451-7

Settore:

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