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Introduzione all’opera di Vittorio Vettori

Civiltà filosofica, poetica “etrusca” e culto di Dante

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Vittorio Vettori (Castel San Niccolò-Arezzo, 1920 - Firenze, 2004) umanista concimatore del pensiero poetico-filosofico del Novecento europeo, ha irradiato ovunque la sua erudita personalità. Autore di una vasta biblioteca con più di duecento volumi di poesia, filosofia, saggistica, narrativa e critica letteraria, ha identificato in Dante il proprio Virgilio esistenziale, attraversando con lui tutti i Gironi magnifici e sofferti della Conoscenza, vissuta ed esercitata nella “Lectura Dantis Internazionale”, sino a ritrovare nelle ultime Terzine del suo respiro vitale – corrispondenti al Canto finale del suo cammino – la desiata Beatrice della metamorfica scrittura. Formatosi sulle tracce di Heidegger, Croce, Gramsci, Michelstaedter, egli ha saputo spaziare la propria mente verso i miraggi della libertà intellettuale, dialogando con Jünger, Borges, Paul Ricoeur, Mircea Eliade, Sedar Senghor, condottieri della bussola culturale del cosiddetto “secolo breve”, un tempo infinitamente lungo di guerre e di contrapposizioni che hanno sedimentato non pochi grumi di malinconia nel cuore di questo idealista “scultore della parola pensante”, senza intorbidire minimamente il suo limpido sguardo proiettato a futura memoria.

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Vittorio Vettori (Castel San Niccolò-Arezzo, 1920 - Firenze, 2004) umanista concimatore del pensiero poetico-filosofico del Novecento europeo, ha irradiato ovunque la sua erudita personalità. Autore di una vasta biblioteca con più di duecento volumi di poesia, filosofia, saggistica, narrativa e critica letteraria, ha identificato in Dante il proprio Virgilio esistenziale, attraversando con lui tutti i Gironi magnifici e sofferti della Conoscenza, vissuta ed esercitata nella “Lectura Dantis Internazionale”, sino a ritrovare nelle ultime Terzine del suo respiro vitale – corrispondenti al Canto finale del suo cammino – la desiata Beatrice della metamorfica scrittura. Formatosi sulle tracce di Heidegger, Croce, Gramsci, Michelstaedter, egli ha saputo spaziare la propria mente verso i miraggi della libertà intellettuale, dialogando con Jünger, Borges, Paul Ricoeur, Mircea Eliade, Sedar Senghor, condottieri della bussola culturale del cosiddetto “secolo breve”, un tempo infinitamente lungo di guerre e di contrapposizioni che hanno sedimentato non pochi grumi di malinconia nel cuore di questo idealista “scultore della parola pensante”, senza intorbidire minimamente il suo limpido sguardo proiettato a futura memoria.

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Polistampa, 2014

Pagine: 216

Caratteristiche: br.

paperback

Formato: 17x24

ISBN: 978-88-596-0772-4

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