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Piero Tredici

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Qt

Il catalogo dell’esposizione visitabile a Sesto Fiorentino dal 21 aprile al 12 maggio 2013 riproduce 51 oli su tela di Piero Tredici, figura di spicco della scena artistica nazionale della seconda metà del Novecento. La sezione Esterni racchiude i quadri raffiguranti la natura ed il paesaggio, ma anche gli spunti di denuncia morale e sociale che hanno reso celebri molti cicli pittorici dell’artista. Gli Interni, invece, sono da intendere nella loro fisicità spaziale ma anche come interni dell’anima, e quindi testimonianze di una riflessione più intima sull’esistenza. “La poesia di Piero”, scrive Antonio Natali, “riesce a essere così vibrante anche perché ogni suo lavoro è sorretto da una tenuta salda della lingua, che è resa possibile da una tecnica avvalorata da anni di studio. Non si può macerare la forma, disgregare la pittura, dilavarla (quasi) – come si vede nelle tele di Piero – se la mano non sia stata rigorosamente educata e non sia poi pervenuta a quell’indefettibile padronanza tecnica (appunto) che consente di governare, secondo necessità, l’espressione. E Piero davvero domava la forma e la piegava a ogni sua invenzione”. Il volume, con testi critici di Gianni Gianassi, Antonio Natali, Marco Fagioli e Leonardo Mannini, è completato da tre scritti dell’artista, scomparso a Sesto Fiorentino nel 2011.

Il catalogo dell’esposizione visitabile a Sesto Fiorentino dal 21 aprile al 12 maggio 2013 riproduce 51 oli su tela di Piero Tredici, figura di spicco della scena artistica nazionale della seconda metà del Novecento. La sezione Esterni racchiude i quadri raffiguranti la natura ed il paesaggio, ma anche gli spunti di denuncia morale e sociale che hanno reso celebri molti cicli pittorici dell’artista. Gli Interni, invece, sono da intendere nella loro fisicità spaziale ma anche come interni dell’anima, e quindi testimonianze di una riflessione più intima sull’esistenza. “La poesia di Piero”, scrive Antonio Natali, “riesce a essere così vibrante anche perché ogni suo lavoro è sorretto da una tenuta salda della lingua, che è resa possibile da una tecnica avvalorata da anni di studio. Non si può macerare la forma, disgregare la pittura, dilavarla (quasi) – come si vede nelle tele di Piero – se la mano non sia stata rigorosamente educata e non sia poi pervenuta a quell’indefettibile padronanza tecnica (appunto) che consente di governare, secondo necessità, l’espressione. E Piero davvero domava la forma e la piegava a ogni sua invenzione”. Il volume, con testi critici di Gianni Gianassi, Antonio Natali, Marco Fagioli e Leonardo Mannini, è completato da tre scritti dell’artista, scomparso a Sesto Fiorentino nel 2011.

Polistampa, 2013

A cura di:

Pagine: 80

Caratteristiche: ill. col., br.

col ills, paperback

Formato: 24x31

ISBN: 978-88-596-1256-8

Collana:
Il Comune di Vetro, 2

Settore:

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