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Uomini senza volto

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Romanzo di fantascienza che sotto l’allegoria nasconde una inquietante, possibile verità. Micozzi costruisce un mondo parallelo animato da personaggi impalpabili, senza volto appunto, determinati nella lotta per il potere e nel seminare terrore. Ma quel sovramondo apocalittico, denso e misterioso, che prende vita in infinite galassie, rivela più che mai i suoi addentellati con la realtà del Male nascosta dietro il nostro vivere quotidiano.
Gianni Oliva (Università «Gabriele d’Annunzio» di Chieti)

Ho letto il romanzo di Micozzi con vivissima partecipazione. Vedo che ha scelto accanto al thriller multiforme, il genere del fantastico orroroso e ammonitorio. Lo scrittore sa dare da par suo, una straordinaria alacricità e meraviglia alle vicende, che di pagina in pagina, rinnovano stupori e visioni.
Giorgio Bàrberi Squarotti

I personaggi che sfidano la temperie del mondo sono a metà viaggio fra il terreno e l’irreale, un dato, quest’ultimo, che deve far riflettere sul futuro dell’individuo, oltre che sulle sue capacità di sopravvivenza. Con l’incremento, particolare non trascurabile, di un linguaggio pienamente efficiente della serie profondità del nodo tematico.
Walter Mauro

Mario Micozzi è di per sé un itinerario, un percorso, una garanzia della italianità dell’arte; è un uomo dentro e fuori la sua opera, un miracolo tra i miracoli tra coloro che ancora pensano ad una funzione sociale della scrittura, ad una pedagogia discreta che afferma la personalità forte del proprio autore, troppo discreto e troppo appartato dietro una cordialità schiva, ma affettuosa nella sua piccola e maestosa dimensione di telamone.
Dante Cerilli

Romanzo di fantascienza che sotto l’allegoria nasconde una inquietante, possibile verità. Micozzi costruisce un mondo parallelo animato da personaggi impalpabili, senza volto appunto, determinati nella lotta per il potere e nel seminare terrore. Ma quel sovramondo apocalittico, denso e misterioso, che prende vita in infinite galassie, rivela più che mai i suoi addentellati con la realtà del Male nascosta dietro il nostro vivere quotidiano.
Gianni Oliva (Università «Gabriele d’Annunzio» di Chieti)

Ho letto il romanzo di Micozzi con vivissima partecipazione. Vedo che ha scelto accanto al thriller multiforme, il genere del fantastico orroroso e ammonitorio. Lo scrittore sa dare da par suo, una straordinaria alacricità e meraviglia alle vicende, che di pagina in pagina, rinnovano stupori e visioni.
Giorgio Bàrberi Squarotti

I personaggi che sfidano la temperie del mondo sono a metà viaggio fra il terreno e l’irreale, un dato, quest’ultimo, che deve far riflettere sul futuro dell’individuo, oltre che sulle sue capacità di sopravvivenza. Con l’incremento, particolare non trascurabile, di un linguaggio pienamente efficiente della serie profondità del nodo tematico.
Walter Mauro

Mario Micozzi è di per sé un itinerario, un percorso, una garanzia della italianità dell’arte; è un uomo dentro e fuori la sua opera, un miracolo tra i miracoli tra coloro che ancora pensano ad una funzione sociale della scrittura, ad una pedagogia discreta che afferma la personalità forte del proprio autore, troppo discreto e troppo appartato dietro una cordialità schiva, ma affettuosa nella sua piccola e maestosa dimensione di telamone.
Dante Cerilli

Polistampa, 2013

Pagine: 248

Caratteristiche: br.

paperback

Formato: 12,2x20

ISBN: 978-88-596-1200-1

Settore:

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