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Scritti giornalistici

Volume 6. Il Taccuino di Epoca. 1972-1976

38,25 € 45,00
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Il rapporto di Giovanni Spadolini con «Epoca» è di lunga data e inizia con la vita stessa della rivista, nell’ottobre del 1950. Divenuto nel 1955 direttore del «Resto del Carlino» egli continuerà a collaborare e a scrivere sul settimanale, tenendo dal 1972 fino al 1976 la rubrica Il taccuino di Giovanni Spadolini. Tra la prima e la seconda stagione della sua collaborazione, la presenza di Spadolini nella vita italiana matura un percorso che lo vede, dopo la direzione dello storico quotidiano bolognese, direttore del «Corriere della Sera» (1968-1972) e, una volta lasciata via Solferino, eletto in Senato come indipendente nelle liste del Pri, dietro invito di Ugo La Malfa.
Nei pezzi del suo Taccuino e in altre testimonianze della sua collaborazione al settimanale qui raccolte in appendice, Spadolini fissa con occhio critico la vicenda complessiva di un Paese di cui avverte la complessità e le difficoltà. Anzi, di esse è talmente consapevole, e pure preoccupato, che gli articoli rifuggono sia dagli stereotipi narrativi così topici della pubblicistica italiana, sia dalla mera apparenza dei fatti o delle personalità di cui scrive.
Giornalista nel Palazzo, egli mantiene il ruolo di “storico del presente” che lo caratterizza fin dagli esordi: raccontando, polemizzando, sollevando questioni e sfidando il lettore. Ritroviamo anche le passioni più proprie dello Spadolini uomo di cultura, che sa cogliere negli incontri con i grandi del tempo le atmosfere, i silenzi parlanti, le tensioni e le sensibilità, regalando veri e propri esempi di un giornalismo non urlato, sobrio ma allo stesso tempo denso e pungente.
La riflessione politica espressa da Giovanni Spadolini su «Epoca» esprime perfettamente la sintesi di una personalità per la quale lo scrivere era un altro modo per onorare la politica e la cattedra, ovvero la vita civile dell’Italia.

Introduzione di Cosimo Ceccuti.

Formato PDF

Giovanni Spadolini’s relationship with the weekly Epoca dates back to its foundation in October 1950. After becoming the chief editor of Bologna’s historic daily Il Resto del Carlino in 1955, he continued to contribute to Epoca, with a column entitled “Il taccuino di Giovanni Spadolini” (“Giovanni Spadolini’s notebook”) from 1972 to 1976. Between the two periods of his collaboration with Epoca, Spadolini moved from the Resto del Carlino to the chief editorship of the Corriere della Sera (1968-1972) until his election to the Senate as an independent on the PRI slate, at the invitation of Ugo La Malfa.
In his “Taccuino” columns and other contributions to Epoca collected in the appendix to this volume, Spadolini cast a critical eye on developments in Italy, fully aware of the complexity and difficulties of his country’s situation. Indeed, he was so deeply concerned that his articles avoid both the narrative stereotypes so typical of Italian journalists, and the bare description of the facts and people about whom he writes.
As a journalist in the Senate, he stayed true to his role as “historian of the present” that characterized him from the outset—telling a story, engaging in an argument, raising questions, and challenging the reader. These texts also show Spadolini as a man of culture, who, in his encounters with leading personalities, succeeded in capturing the atmosphere, eloquent silences, tensions, and feelings. He offers examples of journalism at its best: sober yet dense and hard-hitting.
Spadolini’s political reflections in Epoca are the consummate expression of a man who saw writing as a means of paying homage to politics and academia—in other words, to Italian civic life.

Introduction by Cosimo Ceccuti.

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Polistampa, 2011

A cura di:

Pagine: 520

Caratteristiche: cart.

hardcover

Formato: 17x24

ISBN: 978-88-596-0954-4

Collana:
Polistampa Grandi Opere | Scritti giornalistici di Giovanni Spadolini, 6

Settori: