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Elegia del vento

Eterno nulla, eterno tutto. Antologia

11,90 € 14,00
Qt

In dono
vivere e morire.
E voi vivete in me
in una ricostruita eternità

Avete detto sì
ad andare, qualunque fosse il termine
degli anni. Io solo v’inseguo, amate ombre,
ombra me stesso d’umile patire.

Resisto vivo fiore,
meraviglia di giorni,
silenzio delle notti.

Poesie d’amore. E vivere e morire sono gli archi di opposti immaginati, vissuti, penetrati di eterno e di contingente – di contingente nulla o simile al nulla – che contaminano le gioie dell’esistenza, che pure ci sono, o le forme di bellezza verità sapienza che sfociano in un ottimismo benefico e salutare. L’elegia che regge l’ispirazione è intesa dantescamente come travaglio del divenire, a volte tragico o semplicemente triste, a volte dissonante e gravemente illusorio. Ma il vento è l’anima di questo intreccio sentimentale, è la testimonianza, la partecipazione, l’unione intima che coinvolge tutto l’uomo, il suo tempo umano, prima dell’eterno. Il senso misterioso della vita avvertito e subìto da Salvatore Quasimodo, Giovanni Raboni, Mario Luzi – per dire di alcuni – domina sentimento e immaginazione con un’accettazione dell’umano e con l’apertura all’Assoluto che è risposta alle inquietudini esistenziali, trama meravigliosa del divino nell’uomo. Così, semplici occasioni del quotidiano – affetti eventi nostalgie – salgono ad archetipi o si sviluppano per intuizione, in cui forte è l’impulso del cuore. Le poesie rendono omaggio al poeta sapiente, Edmond Jabès, unendo ebraismo, cultura ellenica in una religione laica universale.

In dono
vivere e morire.
E voi vivete in me
in una ricostruita eternità

Avete detto sì
ad andare, qualunque fosse il termine
degli anni. Io solo v’inseguo, amate ombre,
ombra me stesso d’umile patire.

Resisto vivo fiore,
meraviglia di giorni,
silenzio delle notti.

Poesie d’amore. E vivere e morire sono gli archi di opposti immaginati, vissuti, penetrati di eterno e di contingente – di contingente nulla o simile al nulla – che contaminano le gioie dell’esistenza, che pure ci sono, o le forme di bellezza verità sapienza che sfociano in un ottimismo benefico e salutare. L’elegia che regge l’ispirazione è intesa dantescamente come travaglio del divenire, a volte tragico o semplicemente triste, a volte dissonante e gravemente illusorio. Ma il vento è l’anima di questo intreccio sentimentale, è la testimonianza, la partecipazione, l’unione intima che coinvolge tutto l’uomo, il suo tempo umano, prima dell’eterno. Il senso misterioso della vita avvertito e subìto da Salvatore Quasimodo, Giovanni Raboni, Mario Luzi – per dire di alcuni – domina sentimento e immaginazione con un’accettazione dell’umano e con l’apertura all’Assoluto che è risposta alle inquietudini esistenziali, trama meravigliosa del divino nell’uomo. Così, semplici occasioni del quotidiano – affetti eventi nostalgie – salgono ad archetipi o si sviluppano per intuizione, in cui forte è l’impulso del cuore. Le poesie rendono omaggio al poeta sapiente, Edmond Jabès, unendo ebraismo, cultura ellenica in una religione laica universale.

Polistampa, 2010

Pagine: 192

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 14X21

ISBN: 978-88-596-0736-6

Collana:
Sagittaria | Opera, 28

Settore: