La storia di Philips Pidgeon, baronetto inglese figlio unico ricco e viziato è il pretesto del quale si serve l’autore per evidenziare il trascorrere della vita – vera protagonista al di là di qualsiasi epoca – con l’inevitabile trasformazione che accompagna ogni uomo. Un libro costruito con le piccole cose di tutti i giorni, senza eroismi e senza effetti speciali, scarno di fatti come in definitiva anche la vita lo è.
La storia del protagonista è ancorata agli anni ’30, ma la sua vicenda umana è fuori da ogni tempo: il fluire della vita, dalla giovinezza un po’ frivola ed egoista a una maturità sempre più riflessiva e distaccata dal resto del mondo (anche gli anni della seconda guerra mondiale, nel diario del protagonista, si riducono a uno scarno elenco di avvenimenti) fino a quella sorta di isolamento che precede la morte, sono resi efficacemente con la più grande semplicità.
La storia di Philips Pidgeon, baronetto inglese figlio unico ricco e viziato è il pretesto del quale si serve l’autore per evidenziare il trascorrere della vita – vera protagonista al di là di qualsiasi epoca – con l’inevitabile trasformazione che accompagna ogni uomo. Un libro costruito con le piccole cose di tutti i giorni, senza eroismi e senza effetti speciali, scarno di fatti come in definitiva anche la vita lo è.
La storia del protagonista è ancorata agli anni ’30, ma la sua vicenda umana è fuori da ogni tempo: il fluire della vita, dalla giovinezza un po’ frivola ed egoista a una maturità sempre più riflessiva e distaccata dal resto del mondo (anche gli anni della seconda guerra mondiale, nel diario del protagonista, si riducono a uno scarno elenco di avvenimenti) fino a quella sorta di isolamento che precede la morte, sono resi efficacemente con la più grande semplicità.