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La linea del tempo

Fatti d’arte e di storia nella Firenze del Settecento

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I fatti d’arte e di storia riportati in questo quaderno si susseguono in una puntuale cronologia che va dal 1700, quando viene eretto su disegno di Antonio Maria Ferri il cosiddetto ‘Conventino’, mentre i Capponi commissionano la ricostruzione della rinascimentale villa La Pietra, Cosimo III fa costruire nel Giardino di Boboli il casino del Cavaliere e Pietro Dandini inizia l’affresco della cupola della cappella maggiore di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi – fino al 1808, anno in cui nel quartiere di San Frediano nasce Antonio Meucci, mentre la Toscana è annessa all’Impero francese che sopprimerà tutti i conventi che non portassero “un contributo valido alla vita civile” e Antonio Canova lavora nel frattempo al monumento di Vittorio Alfieri per la chiesa di Santa Croce.

Completa l’opera un’antologia di scritti in cui Lodovico Antonio Giamboni racconta la festa di San Giovanni Battista (1700), Montesquieu descrive il Granducato di Gian Gastone (1728) e Riguccio Galluzzi tratta della Firenze del 1737, mentre Edward Gibbon scrive nel 1764 della Venere de’ Medici, della cerimonia degli omaggi e della corsa dei cavalli berberi, il marchese de Sade dà un giudizio spassionato su Pietro Leopoldo e sulla decadenza di Firenze e dei fiorentini (1775), Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena parla nel 1790 del carattere dei popoli toscani e dell’abolizione della pena di morte, Giuseppe Pelli Bencivenni racconta un Pietro Leopoldo ‘privato’ (1799) e infine Giuseppe Conti, in un testo del 1924, racconta la cerimonia degli omaggi del 1791.

I fatti d’arte e di storia riportati in questo quaderno si susseguono in una puntuale cronologia che va dal 1700, quando viene eretto su disegno di Antonio Maria Ferri il cosiddetto ‘Conventino’, mentre i Capponi commissionano la ricostruzione della rinascimentale villa La Pietra, Cosimo III fa costruire nel Giardino di Boboli il casino del Cavaliere e Pietro Dandini inizia l’affresco della cupola della cappella maggiore di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi – fino al 1808, anno in cui nel quartiere di San Frediano nasce Antonio Meucci, mentre la Toscana è annessa all’Impero francese che sopprimerà tutti i conventi che non portassero “un contributo valido alla vita civile” e Antonio Canova lavora nel frattempo al monumento di Vittorio Alfieri per la chiesa di Santa Croce.

Completa l’opera un’antologia di scritti in cui Lodovico Antonio Giamboni racconta la festa di San Giovanni Battista (1700), Montesquieu descrive il Granducato di Gian Gastone (1728) e Riguccio Galluzzi tratta della Firenze del 1737, mentre Edward Gibbon scrive nel 1764 della Venere de’ Medici, della cerimonia degli omaggi e della corsa dei cavalli berberi, il marchese de Sade dà un giudizio spassionato su Pietro Leopoldo e sulla decadenza di Firenze e dei fiorentini (1775), Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena parla nel 1790 del carattere dei popoli toscani e dell’abolizione della pena di morte, Giuseppe Pelli Bencivenni racconta un Pietro Leopoldo ‘privato’ (1799) e infine Giuseppe Conti, in un testo del 1924, racconta la cerimonia degli omaggi del 1791.

Polistampa, 2005

Pagine: 80

Caratteristiche: ill. b/n, br.

ill. b/n, br.

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-8304-991-0

Collana:
Quaderni del Servizio Educativo, 11

Settori: