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Alex

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La letteratura di fantascienza del Novecento ci ha abituati ad ambienti estremi e remoti: mondi d’acqua o di sabbia rovente, giungle insidiose, pianeti alieni, vuoti spazi siderali. Nel racconto di Vito Cappellini invece per la prima volta – credo – la trama fantascientifica si intreccia allo scenario quieto e familiare del territorio toscano: per la precisione, muove tra la zona boscosa di montagna e campagna che accoglie il giovane corso dell’Arno al suo sgorgare dal Falterona e la cerchia armoniosa delle colline intorno Firenze. E proprio dall’incontro fra il paesaggio vissuto, depositario di una poesia sommessa e feriale, e l’avvento dell’Ignoto nella sua manifestazione quasi messianica, scaturisce il fascino sottile della narrazione.

dalla premessa di Cristina Acidini Luchinat

La letteratura di fantascienza del Novecento ci ha abituati ad ambienti estremi e remoti: mondi d’acqua o di sabbia rovente, giungle insidiose, pianeti alieni, vuoti spazi siderali. Nel racconto di Vito Cappellini invece per la prima volta – credo – la trama fantascientifica si intreccia allo scenario quieto e familiare del territorio toscano: per la precisione, muove tra la zona boscosa di montagna e campagna che accoglie il giovane corso dell’Arno al suo sgorgare dal Falterona e la cerchia armoniosa delle colline intorno Firenze. E proprio dall’incontro fra il paesaggio vissuto, depositario di una poesia sommessa e feriale, e l’avvento dell’Ignoto nella sua manifestazione quasi messianica, scaturisce il fascino sottile della narrazione.

dalla premessa di Cristina Acidini Luchinat

Polistampa, 2005

Pagine: 56

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 12x17

ISBN: 978-88-8304-902-6

Settore: