chiudi
preview libro

La pietà

12,60 € 14,00
Qt

“Due storie montate l’una sull’altra in un rapporto teso fra narrativa e saggistica e, d’altro lato, due ‘province’ (ahi, quanto profonde) che si richiamano e si riflettono da una comune eredità di pratiche e infatuazioni religiose, provvedono rispettivamente struttura e tema a questo lungo racconto giocato su due livelli, in cui situazioni (ri)sentimenti e abitudini inveterate nettamente prevalgono sulla trama esterna.

La Santa dalle allucinazioni accortamente gestite e finalizzate, la beghina-bene assillata dai complessi e dal desiderio e infine l’enigmatica Signora che sempre sa quel che vuole (e soprattutto quel che non vuole) formano un tris di donne in stretta ed elusiva relazione. Nel groviglio delle convenzioni paesane la beghina e la Signora si configurano, per così dire, come i poli (positivo e negativo) di un’ambigua sisterhood, in cui chi cerca non trova e chi è chiamata ben si guarda dal (cor)rispondere.

Un lessico straordinariamente ricco e appropriato aderisce a una narrazione che, fissandosi sui particolari, procede per ingrandimenti e ritmi rallentati, mentre la sintassi indiretta (prevalentemente participiale e infinitiva) stabilisce il distacco che consente il resoconto ironico con occasionali sprazzi di inerente comicità (sunt lacrimae rerum, si sa, ma a volte hanno le cose anche un loro irredimibile riso)…” (Ruggero Stefanini).

“Due storie montate l’una sull’altra in un rapporto teso fra narrativa e saggistica e, d’altro lato, due ‘province’ (ahi, quanto profonde) che si richiamano e si riflettono da una comune eredità di pratiche e infatuazioni religiose, provvedono rispettivamente struttura e tema a questo lungo racconto giocato su due livelli, in cui situazioni (ri)sentimenti e abitudini inveterate nettamente prevalgono sulla trama esterna.

La Santa dalle allucinazioni accortamente gestite e finalizzate, la beghina-bene assillata dai complessi e dal desiderio e infine l’enigmatica Signora che sempre sa quel che vuole (e soprattutto quel che non vuole) formano un tris di donne in stretta ed elusiva relazione. Nel groviglio delle convenzioni paesane la beghina e la Signora si configurano, per così dire, come i poli (positivo e negativo) di un’ambigua sisterhood, in cui chi cerca non trova e chi è chiamata ben si guarda dal (cor)rispondere.

Un lessico straordinariamente ricco e appropriato aderisce a una narrazione che, fissandosi sui particolari, procede per ingrandimenti e ritmi rallentati, mentre la sintassi indiretta (prevalentemente participiale e infinitiva) stabilisce il distacco che consente il resoconto ironico con occasionali sprazzi di inerente comicità (sunt lacrimae rerum, si sa, ma a volte hanno le cose anche un loro irredimibile riso)…” (Ruggero Stefanini).

Polistampa, 2004

Pagine: 248

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 15x21

ISBN: 88-8304-722-2

Collana:
Sagittaria | Scritture , 4

Settore: