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Cecco Ceccherini

Cecco Ceccherini

Nato a Pian di Scò (Arezzo) nel 1923, ha studiato all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, nel periodo immediatamente precedente e durante la guerra. Nello stesso periodo l’Istituto era frequentato da artisti come Fernando Farulli e Marcello Guasti, coi quali strinse amicizia. Ebbe come insegnanti, tra gli altri, Pietro Parigi e Bruno Innocenti. Partì successivamente per la guerra, fu mandato come sottotenente del genio in Grecia, nel 1943. Molto importante fu per la sua creatività la conoscenza del paesaggio greco acquisita durante questa esperienza. Dopo essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò fu mandato dai tedeschi in un campo di concentramento in Cecoslovacchia. Vi restò per un intero anno, anche la tragicità di quest’esperienza si ritrova nelle sue opere successive. Dal campo riuscì a fuggire e a tornare fortunosamente in Italia. Tutte queste esperienze lo portarono sempre più a vivere la vita nella sua pienezza. Nel dopoguerra e dopo una lunga malattia Ceccherini riprese lentamente a dedicarsi alla pittura. Dal 1958 in poi esplose la sua vocazione di paesaggista puro che fece sì che portasse a compimento un gran numero di opere, utilizzando spesso i pastelli a cera. Successivamente, negli anni ‘60 soggiornò a Parigi, esperienza che lo portò a rimettere in gioco tutto il proprio lavoro precedente. Da allora in poi Ceccherini lavorò sempre con un ritmo incostante fatto di mesi di intensa attività e produzione seguiti da lunghi periodi di pausa ed attesa. Si è spento nel 1995 a Montespertoli (Firenze).
Nato a Pian di Scò (Arezzo) nel 1923, ha studiato all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, nel periodo immediatamente precedente e durante la guerra. Nello stesso periodo l’Istituto era frequentato da artisti come Fernando Farulli e Marcello Guasti, coi quali strinse amicizia. Ebbe come insegnanti, tra gli altri, Pietro Parigi e Bruno Innocenti. Partì successivamente per la guerra, fu mandato come sottotenente del genio in Grecia, nel 1943. Molto importante fu per la sua creatività la conoscenza del paesaggio greco acquisita durante questa esperienza. Dopo essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò fu mandato dai tedeschi in un campo di concentramento in Cecoslovacchia. Vi restò per un intero anno, anche la tragicità di quest’esperienza si ritrova nelle sue opere successive. Dal campo riuscì a fuggire e a tornare fortunosamente in Italia. Tutte queste esperienze lo portarono sempre più a vivere la vita nella sua pienezza. Nel dopoguerra e dopo una lunga malattia Ceccherini riprese lentamente a dedicarsi alla pittura. Dal 1958 in poi esplose la sua vocazione di paesaggista puro che fece sì che portasse a compimento un gran numero di opere, utilizzando spesso i pastelli a cera. Successivamente, negli anni ‘60 soggiornò a Parigi, esperienza che lo portò a rimettere in gioco tutto il proprio lavoro precedente. Da allora in poi Ceccherini lavorò sempre con un ritmo incostante fatto di mesi di intensa attività e produzione seguiti da lunghi periodi di pausa ed attesa. Si è spento nel 1995 a Montespertoli (Firenze).

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