chiudi
Sergio Tomberli

Sergio Tomberli

Nato ad Empoli (Firenze) il primo gennaio del 1913, inizia a dipingere fin da ragazzo, per innato talento del colore, cercando di replicare, da puntiglioso autodidatta, a una sorta di “esigenza interiore”, come afferma in un’intervista radiofonica nel 1956. Trascorre quasi nove anni sotto le armi fra servizio di leva, campagna d’Africa (nell’Archivio degli Eredi è conservato il Diario autografo relativo alla guerra in Somalia) e seconda guerra mondiale, come sergente (in Africa tra il 1940 e il ’42, lì scrive i versi poi raccolti sotto il titolo Guerra e Poesia). Rientra finalmente a Firenze e sposa Giuliana Donati. Nel 1943 comincia a lavorare all’Ufficio Urbanistica. Dopo la liberazione si dedica sempre più intensamente alla pittura e stringe amicizia con Renzo Grazzini: ne nasce una sorta di sodalizio che durerà per tutta la vita. Nel contempo frequenta a Poggio a Caiano lo studio di Ardengo Soffici, che gli è prodigo di utili consigli. Incoraggiato da colleghi ed estimatori, tiene nel 1950 la prima mostra personale alla Casa di Dante. Nel 1963 è vincitore del Concorso Nazionale «Gaetano Bianchi», promosso dall’Accademia delle Arti del Disegno. Rilevante, sebbene non ancora debitamente studiata, è anche la sua attività di freschista e decoratore, svolta non di rado in collaborazione con Renzo Grazzini.
Sergio Tomberli muore a Firenze il 22 luglio 1964.
Nato ad Empoli (Firenze) il primo gennaio del 1913, inizia a dipingere fin da ragazzo, per innato talento del colore, cercando di replicare, da puntiglioso autodidatta, a una sorta di “esigenza interiore”, come afferma in un’intervista radiofonica nel 1956. Trascorre quasi nove anni sotto le armi fra servizio di leva, campagna d’Africa (nell’Archivio degli Eredi è conservato il Diario autografo relativo alla guerra in Somalia) e seconda guerra mondiale, come sergente (in Africa tra il 1940 e il ’42, lì scrive i versi poi raccolti sotto il titolo Guerra e Poesia). Rientra finalmente a Firenze e sposa Giuliana Donati. Nel 1943 comincia a lavorare all’Ufficio Urbanistica. Dopo la liberazione si dedica sempre più intensamente alla pittura e stringe amicizia con Renzo Grazzini: ne nasce una sorta di sodalizio che durerà per tutta la vita. Nel contempo frequenta a Poggio a Caiano lo studio di Ardengo Soffici, che gli è prodigo di utili consigli. Incoraggiato da colleghi ed estimatori, tiene nel 1950 la prima mostra personale alla Casa di Dante. Nel 1963 è vincitore del Concorso Nazionale «Gaetano Bianchi», promosso dall’Accademia delle Arti del Disegno. Rilevante, sebbene non ancora debitamente studiata, è anche la sua attività di freschista e decoratore, svolta non di rado in collaborazione con Renzo Grazzini.
Sergio Tomberli muore a Firenze il 22 luglio 1964.

Vedi anche...