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Donatella Mei

Donatella Mei

Donatella Mei è nata a Firenze dove vive e lavora. Dopo gli studi classici (si è laureata in lettere antiche a Firenze), ha preferito seguire la carriera artistica che aveva già intrapreso giovanissima, sotto la guida del padre pittore, diplomandosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1990 ha cominciato ad usare nelle sue opere il P.V.C. e l’acetato, il plexiglas e la tecnologia della luce sia per grandi installazioni che in piccole sculture. “Dal punto di vista artistico sono nata pittrice. All’interno di un quadro, la mia pittura si è basata sempre su uno studio dei rapporti tra luce e ombra per evidenziare colore e profondità o per dare l’illusione, nella bidimensionalità, della tridimensionalità. Dalla luce dipinta alla luce reale il passo è stato breve. Nelle mie prime ricerche sulla luce ho cominciato ad usare, in piccole sculture, il plexiglas perché questo materiale molto leggero e duttile avendo una peculiare rifrazione alla luce mi permetteva, attraverso la trasparenza, di raggiungere quel senso di profondità cioè di tridimensionalità, che ricercavo. In un secondo tempo sono intervenuta direttamente con la luce, neon o dicroica o anche fibre ottiche, perché la sua “immaterialità” mi aiutava nella mia ricerca di leggerezza e imponderabilità. Da ciò è nata la mia collaborazione con la Ditta Targetti e la mia partecipazione ai progetti Art Light Collection e White light che prevedevano la creazione di opere d’arte che utilizzassero come medium la luce. Ho lavorato anche nel campo dell’editoria collaborando con vari poeti e scrittori. I miei libri rientrano nella categoria dei ‘libri d’artista’, avendo una tiratura limitata e numerata o essendo creati con particolari materiali che li avvicinano maggiormente al campo della scultura”.
Donatella Mei è nata a Firenze dove vive e lavora. Dopo gli studi classici (si è laureata in lettere antiche a Firenze), ha preferito seguire la carriera artistica che aveva già intrapreso giovanissima, sotto la guida del padre pittore, diplomandosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1990 ha cominciato ad usare nelle sue opere il P.V.C. e l’acetato, il plexiglas e la tecnologia della luce sia per grandi installazioni che in piccole sculture. “Dal punto di vista artistico sono nata pittrice. All’interno di un quadro, la mia pittura si è basata sempre su uno studio dei rapporti tra luce e ombra per evidenziare colore e profondità o per dare l’illusione, nella bidimensionalità, della tridimensionalità. Dalla luce dipinta alla luce reale il passo è stato breve. Nelle mie prime ricerche sulla luce ho cominciato ad usare, in piccole sculture, il plexiglas perché questo materiale molto leggero e duttile avendo una peculiare rifrazione alla luce mi permetteva, attraverso la trasparenza, di raggiungere quel senso di profondità cioè di tridimensionalità, che ricercavo. In un secondo tempo sono intervenuta direttamente con la luce, neon o dicroica o anche fibre ottiche, perché la sua “immaterialità” mi aiutava nella mia ricerca di leggerezza e imponderabilità. Da ciò è nata la mia collaborazione con la Ditta Targetti e la mia partecipazione ai progetti Art Light Collection e White light che prevedevano la creazione di opere d’arte che utilizzassero come medium la luce. Ho lavorato anche nel campo dell’editoria collaborando con vari poeti e scrittori. I miei libri rientrano nella categoria dei ‘libri d’artista’, avendo una tiratura limitata e numerata o essendo creati con particolari materiali che li avvicinano maggiormente al campo della scultura”.

Libri scritti da Donatella Mei