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Enrico Mattei

Enrico Mattei

Enrico Mattei nacque ad Acqualagna (Pesaro) il 29 Aprile 1906, e iniziò a lavorare prestissimo, poichè proveniva da una famiglia modesta. Dopo aver ricoperto alcuni incarichi di responsabilità presso ditte private, avviò, a soli 30 anni, un’attività industriale autonoma impegnando i propri risparmi in una piccola fabbrica di prodotti chimici per il settore conciario e tessile. Durante la guerra Mattei militò nelle formazioni partigiane con posizioni di responsabilità fino a far parte del Comando del movimento di Resistenza nell’Italia Settentrionale. Nel 1945, dopo la liberazione, Mattei fu nominato Commissario dell’AGIP in Alta Italia, con l’incarico di liquidare tutti gli impianti dell’azienda petrolifera di Stato. Questo anno segnò l’inizio del suo lungo impegno, attuato per 18 anni, nel campo degli idrocarburi. Le inattese scoperte di gas nella pianura padana, l’intensa attività per l’utilizzazione e la commercializzazione del metano, la dedizione nel promuovere uno strumento legislativo che regolasse tutta la materia degli idrocarburi nazionali, costituiscono i momenti più salienti dell’attività di Mattei, che fu quindi posto alla guida dell’ENI, istituito il 10 febbraio 1953. Il ruolo di Mattei come presidente dell’ENI è scandito dalle tappe di maggior rilievo dell’Ente di Stato: la nuova formula di associazione offerta ai paesi produttori, l’azione di contenimento svolta sui prezzi al consumo dei prodotti petroliferi, il lancio di una grande e moderna industria petrolchimica nazionale, l’esportazione all’estero di una qualificata attività di progettazione ingegneristica, la costante attenzione verso le attività sociali. In questo quadro, il 27 ottobre 1962, esplose il jet, un Morane Saulnier 760, sul quale Mattei viaggiava da Catania a Milano. Il fatto avvenne alle 19 circa, a Bascapé (Pavia), poco prima dell’atterraggio a Linate e provocò la morte del presidente dell’ENI, del pilota, Irnerio Bertuzzi e di William McHale, un giornalista americano ospite di Mattei. Parallelamente all’inchiesta amministrativa condotta dall’Aeronautica Militare, la Procura di Pavia apre un’inchiesta per i reati di omicidio pluriaggravato e disastro aviatorio. Ancor oggi permane il mistero sulle cause della scomparsa di Mattei, il più potente manager di stato italiano: incidente o sabotaggio? Fonte: http://www.itcgmattei.it/
Enrico Mattei nacque ad Acqualagna (Pesaro) il 29 Aprile 1906, e iniziò a lavorare prestissimo, poichè proveniva da una famiglia modesta. Dopo aver ricoperto alcuni incarichi di responsabilità presso ditte private, avviò, a soli 30 anni, un’attività industriale autonoma impegnando i propri risparmi in una piccola fabbrica di prodotti chimici per il settore conciario e tessile. Durante la guerra Mattei militò nelle formazioni partigiane con posizioni di responsabilità fino a far parte del Comando del movimento di Resistenza nell’Italia Settentrionale. Nel 1945, dopo la liberazione, Mattei fu nominato Commissario dell’AGIP in Alta Italia, con l’incarico di liquidare tutti gli impianti dell’azienda petrolifera di Stato. Questo anno segnò l’inizio del suo lungo impegno, attuato per 18 anni, nel campo degli idrocarburi. Le inattese scoperte di gas nella pianura padana, l’intensa attività per l’utilizzazione e la commercializzazione del metano, la dedizione nel promuovere uno strumento legislativo che regolasse tutta la materia degli idrocarburi nazionali, costituiscono i momenti più salienti dell’attività di Mattei, che fu quindi posto alla guida dell’ENI, istituito il 10 febbraio 1953. Il ruolo di Mattei come presidente dell’ENI è scandito dalle tappe di maggior rilievo dell’Ente di Stato: la nuova formula di associazione offerta ai paesi produttori, l’azione di contenimento svolta sui prezzi al consumo dei prodotti petroliferi, il lancio di una grande e moderna industria petrolchimica nazionale, l’esportazione all’estero di una qualificata attività di progettazione ingegneristica, la costante attenzione verso le attività sociali. In questo quadro, il 27 ottobre 1962, esplose il jet, un Morane Saulnier 760, sul quale Mattei viaggiava da Catania a Milano. Il fatto avvenne alle 19 circa, a Bascapé (Pavia), poco prima dell’atterraggio a Linate e provocò la morte del presidente dell’ENI, del pilota, Irnerio Bertuzzi e di William McHale, un giornalista americano ospite di Mattei. Parallelamente all’inchiesta amministrativa condotta dall’Aeronautica Militare, la Procura di Pavia apre un’inchiesta per i reati di omicidio pluriaggravato e disastro aviatorio. Ancor oggi permane il mistero sulle cause della scomparsa di Mattei, il più potente manager di stato italiano: incidente o sabotaggio? Fonte: http://www.itcgmattei.it/

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