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Gabriele Capecchi

Gabriele Capecchi

Gabriele Capecchi, nato a Firenze nel 1958, è architetto, urbanista e storico dell’architettura.
Si evidenziano l’attività di ricerca per la Soprintendenza Beni Ambientali e Architettonici di Firenze a partire dal 1993 e quella didattica presso l’Istituto di Restauro della locale Università degli Studi nel periodo 1998-2006, oltre alla produzione saggistica, con particolare riferimento alle tematiche del giardino formale e dello spettacolo barocco.
Tra i numerosi scritti si ricordano quelli dedicati a Pietro da Cortona progettista ambientale (1996), a Stefano della Bella (1997), insieme a Mina Gregori, allo scultore animalier Romolo Ferrucci Del Tadda (1998), nonché i contributi in Palazzo Pitti. La reggia rivelata (2003), Il giardino di Boboli (2003), La villa medicea di Careggi e il suo giardino (2006). A suo nome si ricordano tra l’altro Cosimo II e le arti di Boboli. Committenza, iconografia e scultura (2008) e I Capricorni di Pietro Leopoldo. Innocenzo Spinazzi e le sculture di Boboli in età neoclassica (2011). Di argomento paleobotanico è lo scritto sui Giardini di agrumi e habitat naturalistici nell’Età del bronzo in Atti e memorie dell’Accademia Colombaria (2016). Nel 2017 ha pubblicato con Polistampa il saggio Ipotesi su Castello. L’iconografia di Niccolò Tribolo e il giardino delle origini (1538-1550).

Gabriele Capecchi, nato a Firenze nel 1958, è architetto, urbanista e storico dell’architettura.
Si evidenziano l’attività di ricerca per la Soprintendenza Beni Ambientali e Architettonici di Firenze a partire dal 1993 e quella didattica presso l’Istituto di Restauro della locale Università degli Studi nel periodo 1998-2006, oltre alla produzione saggistica, con particolare riferimento alle tematiche del giardino formale e dello spettacolo barocco.
Tra i numerosi scritti si ricordano quelli dedicati a Pietro da Cortona progettista ambientale (1996), a Stefano della Bella (1997), insieme a Mina Gregori, allo scultore animalier Romolo Ferrucci Del Tadda (1998), nonché i contributi in Palazzo Pitti. La reggia rivelata (2003), Il giardino di Boboli (2003), La villa medicea di Careggi e il suo giardino (2006). A suo nome si ricordano tra l’altro Cosimo II e le arti di Boboli. Committenza, iconografia e scultura (2008) e I Capricorni di Pietro Leopoldo. Innocenzo Spinazzi e le sculture di Boboli in età neoclassica (2011). Di argomento paleobotanico è lo scritto sui Giardini di agrumi e habitat naturalistici nell’Età del bronzo in Atti e memorie dell’Accademia Colombaria (2016). Nel 2017 ha pubblicato con Polistampa il saggio Ipotesi su Castello. L’iconografia di Niccolò Tribolo e il giardino delle origini (1538-1550).

Libri scritti da Gabriele Capecchi