Pietro Annigoni

Nato a Milano nel 1910, nel 1925 si trasferisce con la famiglia a Firenze dove nel 1927 si iscrive all’Accademia di Belle Arti, seguendo i corsi di Felice Carena per la pittura, Giuseppe Graziosi per la scultura e Celestino Celestini per l’incisione. Nel 1932 Ugo Ojetti gli dedica un articolo sulla terza pagina del Corriere della Sera. Nel 1936 espone con grande successo a Milano e comincia a viaggiare per l’Europa. Nel 1937 si sposa con Anna Giuseppa Maggini, dal matrimonio nasceranno due figli.
Contrario al regime fascista, resterà comunque deluso dallo scarso rigore morale che accompagnerà il ritorno alla democrazia. Nel 1947, insieme ad altri artsiti, firma il “Manifesto dei Pittori Moderni della Realtà” col quale essi si pongono in conflitto con l’arte astratta e le varie correnti informali di quegli anni. Solo Annigoni però resterà coerente con questo atteggiamento che in lui, studioso di Benedetto Croce, assume un significato soprattutto etico prima che estetico.
Dal 1949 il suo successo comincia a diventare di portata mondiale. Espone in importanti gallerie in tutto il mondo. Nel 1969 rimane vedovo. Continuano i suoi viaggi alla ricerca di emozioni, culture, paesaggi sempre diversi che egli coglie con eccezionale capacità di sintesi nei suoi schizzi e disegni, non meno che nelle righe del suo “Diario”, ove emergono le sue particolari doti di scrittore.
Hanno posato per lui i personaggi più famosi dello scorso secolo. Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo. I suoi affreschi, in gran parte ispirati a soggetti sacri, ripropongono in chiave moderna la grande tradizione rinascimentale.
Annigoni si è spento a Firenze nel 1988.

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