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Gregorio Sciltian

Gregorio Sciltian

Gregorio Sciltian (Grigorij Ivanovič Šil´tjan) nasce nel 1900 a Nachičevan’, presso Rostov-na-Donu in Armenia.
Espone le sue prime opere, di carattere cubo-futurista in mostre collettive, ma nel 1919 lascia il paese natale, spaventato dalla Rivoluzione d’Ottobre, trasferendosi prima a Costantinopoli, poi a Vienna e a Parigi.
Nel 1923 si stabilisce con la moglie a Roma dove espone la prima volta alla Galleria d’Arte Bragaglia e frequenta assiduamente i musei e le chiese della capitale. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1926. Dal 1927 al 1932 vive a Parigi. Durante il secondo soggiorno italiano, il pittore riprende a frequentare i fratelli De Chirico. Nel 1947 torna a vivere a Milano e, allo scopo di promuovere un’arte legata alla tradizione figurativa, fonda con Pietro Annigoni, Antonio Bueno, Xavier Bueno, Alfredo Serri, Giovanni Acci, Carlo Guarienti il movimento “Pittori moderni della realtà”. Proseguirà ininterrotto il proprio percorso artistico negli anni seguenti, ricevendo commissioni e partecipando a mostre in istituzioni pubbliche e private.
Muore a Roma nel 1985.

Gregorio Sciltian (Grigorij Ivanovič Šil´tjan) nasce nel 1900 a Nachičevan’, presso Rostov-na-Donu in Armenia.
Espone le sue prime opere, di carattere cubo-futurista in mostre collettive, ma nel 1919 lascia il paese natale, spaventato dalla Rivoluzione d’Ottobre, trasferendosi prima a Costantinopoli, poi a Vienna e a Parigi.
Nel 1923 si stabilisce con la moglie a Roma dove espone la prima volta alla Galleria d’Arte Bragaglia e frequenta assiduamente i musei e le chiese della capitale. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1926. Dal 1927 al 1932 vive a Parigi. Durante il secondo soggiorno italiano, il pittore riprende a frequentare i fratelli De Chirico. Nel 1947 torna a vivere a Milano e, allo scopo di promuovere un’arte legata alla tradizione figurativa, fonda con Pietro Annigoni, Antonio Bueno, Xavier Bueno, Alfredo Serri, Giovanni Acci, Carlo Guarienti il movimento “Pittori moderni della realtà”. Proseguirà ininterrotto il proprio percorso artistico negli anni seguenti, ricevendo commissioni e partecipando a mostre in istituzioni pubbliche e private.
Muore a Roma nel 1985.

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