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Sergio Rinaldelli

Sergio Rinaldelli

Nato a Firenze, dove vive e lavora, Sergio Rinaldelli inizia a dipingere da bambino sotto la guida del padre, pittore dilettante e appassionato d’arte. Risalgono a quel tempo le prime visite a gallerie e pinacoteche in sua compagnia. Il linguaggio iniziale, improntato a una surrealtà sui generis, risente di un’immagine personale della Grecia, vissuta nell’infanzia, cui la conoscenza del pensiero indiano fornisce, più tardi, supporto ispirativo.
Segue, verso i venti anni, un corso privato di pittura. Gli studi universitari di lingue e letterature slave ne orientano l’interesse verso l’arte bizantina, nel quale confluiscono poi sollecitazioni indo-persiane, gotiche e quattrocentesche che, innestandosi su un sottofondo di simbolismo francese e mitteleuropeo lo porteranno, nei primi anni ottanta, a rivisitare il mito greco delle origini in chiave junghiana. Terminata l’Università, frequenta l’accademia di Belle arti.
Da sempre interessato al rapporto linea-colore, dopo l’abbandono della figurazione iniziale risolve la propria concezione stilistica in senso simbolico-astratto che, fondandosi sul dato naturalistico, ridefinisce l’immagine sensibile conferendole valenze metaforiche e intimiste. Ha realizzato illustrazioni per riviste letterarie e raccolte poetiche. Molte le mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Suoi lavori figurano in collezioni private e pubbliche, quali la Biblioteca Marucelliana, il Museo Diocesano, la Fondazione Alinari, il Consiglio Regionale della Toscana, l’archivio di Stato, gli ospedali Santa Maria annunziata di Bagno a Ripoli (Firenze) e l’ospedale San Giovanni di Dio, Padiglione Leonardo da Vinci di Firenze; il Museo d’arte antica, Moderna e Contemporanea “Giuseppe Sciortino”, Complesso Monumentale Guglielmo II di Monreale (Palermo); il Telesia Museum, galleria d’arte moderna e contemporanea di San Roberto (Reggio Calabria).
È documentato presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz, la Biblioteca Nazionale Centrale, la Biblioteca Marucelliana e l’Istituto olandese di Storia dell’arte di Firenze, la Biblioteka Jagiellon´ska di Cracovia, Polonia.

Nato a Firenze, dove vive e lavora, Sergio Rinaldelli inizia a dipingere da bambino sotto la guida del padre, pittore dilettante e appassionato d’arte. Risalgono a quel tempo le prime visite a gallerie e pinacoteche in sua compagnia. Il linguaggio iniziale, improntato a una surrealtà sui generis, risente di un’immagine personale della Grecia, vissuta nell’infanzia, cui la conoscenza del pensiero indiano fornisce, più tardi, supporto ispirativo.
Segue, verso i venti anni, un corso privato di pittura. Gli studi universitari di lingue e letterature slave ne orientano l’interesse verso l’arte bizantina, nel quale confluiscono poi sollecitazioni indo-persiane, gotiche e quattrocentesche che, innestandosi su un sottofondo di simbolismo francese e mitteleuropeo lo porteranno, nei primi anni ottanta, a rivisitare il mito greco delle origini in chiave junghiana. Terminata l’Università, frequenta l’accademia di Belle arti.
Da sempre interessato al rapporto linea-colore, dopo l’abbandono della figurazione iniziale risolve la propria concezione stilistica in senso simbolico-astratto che, fondandosi sul dato naturalistico, ridefinisce l’immagine sensibile conferendole valenze metaforiche e intimiste. Ha realizzato illustrazioni per riviste letterarie e raccolte poetiche. Molte le mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Suoi lavori figurano in collezioni private e pubbliche, quali la Biblioteca Marucelliana, il Museo Diocesano, la Fondazione Alinari, il Consiglio Regionale della Toscana, l’archivio di Stato, gli ospedali Santa Maria annunziata di Bagno a Ripoli (Firenze) e l’ospedale San Giovanni di Dio, Padiglione Leonardo da Vinci di Firenze; il Museo d’arte antica, Moderna e Contemporanea “Giuseppe Sciortino”, Complesso Monumentale Guglielmo II di Monreale (Palermo); il Telesia Museum, galleria d’arte moderna e contemporanea di San Roberto (Reggio Calabria).
È documentato presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz, la Biblioteca Nazionale Centrale, la Biblioteca Marucelliana e l’Istituto olandese di Storia dell’arte di Firenze, la Biblioteka Jagiellon´ska di Cracovia, Polonia.