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Leonardo Savioli

Leonardo Savioli

Leonardo Savioli nasce a Firenze il 30 marzo 1917. Cresce in una casa del centro storico, stimolato fin da bambino alla creatività: la madre, modista, ha il proprio laboratorio in casa; il padre, disegnatore meccanico per le ferrovie, nel tempo libero ripara macchine fotografiche e fabbrica fuochi d’artificio. Dopo essersi diplomato al liceo classico Dante, si iscrive alla Facoltà di Architettura di Firenze, laureandosi nel 1941. All’università stringe amicizia con Leonardo Ricci, futuro collega, e frequenta le lezioni di Giovanni Michelucci. Nel 1940 inizia ad insegnare e a svolgere attività di ricerca nel ruolo di assistente presso l’Istituto di Urbanistica. Fin dagli anni del liceo disegna e dipinge con grande passione, e continuerà poi a farlo per tutta la vita, parallelamente all’esercizio della professione di architetto. Tra il 1943 e il 1945, nel clima di fermento per la fine della guerra, elabora un ciclo di disegni detto “La città ideale”, in cui Firenze diventa una utopica città, ideale perché veramente “a misura d’uomo”, nella quale il fiume è l’asse intorno a cui si sviluppano le attività e si aprono i luoghi di incontro e scambio. Finita la guerra, partecipa ai concorsi per la ricostruzione dei ponti di Firenze. Dal 1944 inizia a collaborare professionalmente con Leonardo Ricci e Giuseppe Gori, insieme ai quali progetta il mercato ortofrutticolo di Pescia, che riceve il primo premio della Biennale di San Paolo del Brasile, nel 1953. Dal 1948 collabora invece con Danilo Santi. Nel 1950 si sposa con Flora Wiechmann, conosciuta l’anno precedente, e progetta la loro casa davanti alla Certosa del Galluzzo, a Firenze. Tra il 1968 e il 1970 progetterà lo studio, accanto alla casa. Negli anni Sessanta progetta e realizza villa Sandroni; villa Taddei; l’edificio di via Piagentina a Firenze. Tra il 1962 e il 1971 si dedica alla progettazione e realizzazione di vari allestimenti espositivi, fra cui quello per la mostra su Le Corbusier, e quello per i gioielli di Flora Wiechmann alla galleria “La Strozzina”. Dal 1964 insegna “Architettura degli Interni e Arredamento”. Tra 1965 e 1970 progetta villa Bayon, il ponte da Verrazzano a Firenze e il cimitero di Montecatini; tra 1970 e 1981 il mercato dei fiori di Pescia. Si spegne a Firenze l’11 maggio del 1982.  
Leonardo Savioli nasce a Firenze il 30 marzo 1917. Cresce in una casa del centro storico, stimolato fin da bambino alla creatività: la madre, modista, ha il proprio laboratorio in casa; il padre, disegnatore meccanico per le ferrovie, nel tempo libero ripara macchine fotografiche e fabbrica fuochi d’artificio. Dopo essersi diplomato al liceo classico Dante, si iscrive alla Facoltà di Architettura di Firenze, laureandosi nel 1941. All’università stringe amicizia con Leonardo Ricci, futuro collega, e frequenta le lezioni di Giovanni Michelucci. Nel 1940 inizia ad insegnare e a svolgere attività di ricerca nel ruolo di assistente presso l’Istituto di Urbanistica. Fin dagli anni del liceo disegna e dipinge con grande passione, e continuerà poi a farlo per tutta la vita, parallelamente all’esercizio della professione di architetto. Tra il 1943 e il 1945, nel clima di fermento per la fine della guerra, elabora un ciclo di disegni detto “La città ideale”, in cui Firenze diventa una utopica città, ideale perché veramente “a misura d’uomo”, nella quale il fiume è l’asse intorno a cui si sviluppano le attività e si aprono i luoghi di incontro e scambio. Finita la guerra, partecipa ai concorsi per la ricostruzione dei ponti di Firenze. Dal 1944 inizia a collaborare professionalmente con Leonardo Ricci e Giuseppe Gori, insieme ai quali progetta il mercato ortofrutticolo di Pescia, che riceve il primo premio della Biennale di San Paolo del Brasile, nel 1953. Dal 1948 collabora invece con Danilo Santi. Nel 1950 si sposa con Flora Wiechmann, conosciuta l’anno precedente, e progetta la loro casa davanti alla Certosa del Galluzzo, a Firenze. Tra il 1968 e il 1970 progetterà lo studio, accanto alla casa. Negli anni Sessanta progetta e realizza villa Sandroni; villa Taddei; l’edificio di via Piagentina a Firenze. Tra il 1962 e il 1971 si dedica alla progettazione e realizzazione di vari allestimenti espositivi, fra cui quello per la mostra su Le Corbusier, e quello per i gioielli di Flora Wiechmann alla galleria “La Strozzina”. Dal 1964 insegna “Architettura degli Interni e Arredamento”. Tra 1965 e 1970 progetta villa Bayon, il ponte da Verrazzano a Firenze e il cimitero di Montecatini; tra 1970 e 1981 il mercato dei fiori di Pescia. Si spegne a Firenze l’11 maggio del 1982.  

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