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Sìneo Gemignani

Sìneo Gemignani

Nato a Livorno nel 1917, Sineo Gemignani si era trasferito giovanissimo a Empoli legandosi indissolubilmente a questa città dove visse e lavorò pressoché ininterrottamente. Cresciuto nella Toscana di Soffici e Rosai, negli anni del gruppo novecentista aggregato a «Solaria», Sineo respirò quel clima sensibile all’essenzialità dei primitivi toscani, pervaso dal mito arcaico, attento al fondamento austero e religioso della provincia italiana. Questi i riferimenti, mai dimenticati, di una pittura volta ad indagare l’umanità in ogni minimo dettaglio, ingentilita se chiamata ad evocare gli affetti domestici e familiari, pungente se ispirata dalla passione politica degli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra. Tali riferimenti non verranno meno neppure durante il breve soggiorno milanese di Sineo. Milano negli anni centrali del Novecento significava la possibilità di intervenire nel più vivo centro di discussione artistica, essere protagonista di nuove, irripetibili esperienze, scegliere tra realismo figurativo e formalismo più o meno astratto. Per il nostro artista empolese la scelta fu una soltanto: la figurazione. Anche per questo il biennio milanese assume a posteriori una importanza che va oltre le opere, esemplifica la dinamica di un rapporto tra centro e periferia, di un percorso di aggiornamento che diventa fulcro tra la fase formativa e quella di maturazione, stabilendo una continuità arricchita di nuove soluzioni. Sineo Gemignani morì improvvisamente la mattina del 22 maggio 1973.

Nato a Livorno nel 1917, Sineo Gemignani si era trasferito giovanissimo a Empoli legandosi indissolubilmente a questa città dove visse e lavorò pressoché ininterrottamente. Cresciuto nella Toscana di Soffici e Rosai, negli anni del gruppo novecentista aggregato a «Solaria», Sineo respirò quel clima sensibile all’essenzialità dei primitivi toscani, pervaso dal mito arcaico, attento al fondamento austero e religioso della provincia italiana. Questi i riferimenti, mai dimenticati, di una pittura volta ad indagare l’umanità in ogni minimo dettaglio, ingentilita se chiamata ad evocare gli affetti domestici e familiari, pungente se ispirata dalla passione politica degli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra. Tali riferimenti non verranno meno neppure durante il breve soggiorno milanese di Sineo. Milano negli anni centrali del Novecento significava la possibilità di intervenire nel più vivo centro di discussione artistica, essere protagonista di nuove, irripetibili esperienze, scegliere tra realismo figurativo e formalismo più o meno astratto. Per il nostro artista empolese la scelta fu una soltanto: la figurazione. Anche per questo il biennio milanese assume a posteriori una importanza che va oltre le opere, esemplifica la dinamica di un rapporto tra centro e periferia, di un percorso di aggiornamento che diventa fulcro tra la fase formativa e quella di maturazione, stabilendo una continuità arricchita di nuove soluzioni. Sineo Gemignani morì improvvisamente la mattina del 22 maggio 1973.

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