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Enzo Siciliano

Enzo Siciliano

Critico letterario, saggista e narratore, Enzo Siciliano era nato a Roma il 27 maggio 1934 ed è stato, fra l’altro, direttore della rivista ‘Nuovi Argomenti’ e presidente del premio Viareggio- Repaci.
Il suo esordio narrativo risale al 1963 con «Racconti ambigui», a cui segue nel 1966 il romanzo «La coppia» da cui ha anche tratto una versione cinematografica con la sua regia. Nel 1971 escono ancora suoi racconti dal titolo «Dietro di me». La sua attività principale è però sempre stata quella di critico e di animatore del mondo letterario-culturale italiano. Noto il suo sodalizio con lo scrittore Alberto Moravia e con il poeta e regista Pier Paolo Pasolini.
Dal suo impegno come critico sono nati saggi come «Prima della poesia» (1965) e «Autobiografia letteraria» (1970): una nuova forma saggistico-narrativa in cui si sovrappongono i piani della biografia e della letteratura di uno scrittore fino a divenire un suggestivo e originale diario letterario.
L’arte narrativa ritorna però nel 1973 con «Rosa pazza e disperata» e con «La notte matrigna» (1975). nel 1977, Siciliano dedica un volume al musicista «Puccini» attraverso una moderna e documentata lettura di fonti inedite come le sue lettere. Ancora sulla base di testi inediti è la sua «Vita di pasolini» del 1978, un modo per ricordare l’amico scomparso e dare uno spaccato della vita italiana dagli anni ’50 agli anni ’70.
Nel 1980 Siciliano pubblica il romanzo «La principessa e l’antiquario», che l’anno dopo vince il premio Viareggio. È poi la volta di «Diamante» (1984), «Cuore e fantasmi» (1990), «Carta blu» (1992) e «Ondina di Acqualoreto». Nel 1986, Sicilano pubblica il primo volume dell’antologia (in tre volumi) «La letteratura italiana» (da Francesco d’Assisi a Ludovico Ariosto). Intensa anche l’attività teatrale specie negli anni ’60, dove si segnalan, tra gli altri, «Tazza» (1966), «Due atti in forma di chiave», «La mamma com’è» e «La tempesta» del 1967. Seguono poi «Vita e morte di Cola di Rienzo» (1973), «Tourneè» (1984), «La guerra di Carnevale e Quaresima» (1985), «La parola tagliata in bocca» (1985), «La casa scoppiata» (1987), «Singoli» (1989), «Cielo altissimo e confuso» e «Atlantico» del 1991, «Ciano: cella 27» (1993) (da cui è stata tratta un’opera teatrale che ha debuttatto nel giugno 2006 a Torino per la regia di Marco Tullio Giordana), «Scuola romana» (1994), «I bei momenti» (1997). 
Nel 1995 era diventato direttore del Gabinetto Vieusseux di Firenze e della nuova serie della rivista quadrimestrale pubblicata dall’Istituto, «Antologia Vieusseux». In quel pediodo ha anche fondato e diretto la Biblioteca di Letteratura dell’editore Mauro Pagliai.
Siciliano era anche giornalista. È stato collaboratore di Espresso, Il Tempo, Il Corriere della Sera e La Repubblica. Dal 1996 al gennaio 1998 è stato presidente della Rai. È morto a Roma il 9 giugno 2006.

Critico letterario, saggista e narratore, Enzo Siciliano era nato a Roma il 27 maggio 1934 ed è stato, fra l’altro, direttore della rivista ‘Nuovi Argomenti’ e presidente del premio Viareggio- Repaci.
Il suo esordio narrativo risale al 1963 con «Racconti ambigui», a cui segue nel 1966 il romanzo «La coppia» da cui ha anche tratto una versione cinematografica con la sua regia. Nel 1971 escono ancora suoi racconti dal titolo «Dietro di me». La sua attività principale è però sempre stata quella di critico e di animatore del mondo letterario-culturale italiano. Noto il suo sodalizio con lo scrittore Alberto Moravia e con il poeta e regista Pier Paolo Pasolini.
Dal suo impegno come critico sono nati saggi come «Prima della poesia» (1965) e «Autobiografia letteraria» (1970): una nuova forma saggistico-narrativa in cui si sovrappongono i piani della biografia e della letteratura di uno scrittore fino a divenire un suggestivo e originale diario letterario.
L’arte narrativa ritorna però nel 1973 con «Rosa pazza e disperata» e con «La notte matrigna» (1975). nel 1977, Siciliano dedica un volume al musicista «Puccini» attraverso una moderna e documentata lettura di fonti inedite come le sue lettere. Ancora sulla base di testi inediti è la sua «Vita di pasolini» del 1978, un modo per ricordare l’amico scomparso e dare uno spaccato della vita italiana dagli anni ’50 agli anni ’70.
Nel 1980 Siciliano pubblica il romanzo «La principessa e l’antiquario», che l’anno dopo vince il premio Viareggio. È poi la volta di «Diamante» (1984), «Cuore e fantasmi» (1990), «Carta blu» (1992) e «Ondina di Acqualoreto». Nel 1986, Sicilano pubblica il primo volume dell’antologia (in tre volumi) «La letteratura italiana» (da Francesco d’Assisi a Ludovico Ariosto). Intensa anche l’attività teatrale specie negli anni ’60, dove si segnalan, tra gli altri, «Tazza» (1966), «Due atti in forma di chiave», «La mamma com’è» e «La tempesta» del 1967. Seguono poi «Vita e morte di Cola di Rienzo» (1973), «Tourneè» (1984), «La guerra di Carnevale e Quaresima» (1985), «La parola tagliata in bocca» (1985), «La casa scoppiata» (1987), «Singoli» (1989), «Cielo altissimo e confuso» e «Atlantico» del 1991, «Ciano: cella 27» (1993) (da cui è stata tratta un’opera teatrale che ha debuttatto nel giugno 2006 a Torino per la regia di Marco Tullio Giordana), «Scuola romana» (1994), «I bei momenti» (1997). 
Nel 1995 era diventato direttore del Gabinetto Vieusseux di Firenze e della nuova serie della rivista quadrimestrale pubblicata dall’Istituto, «Antologia Vieusseux». In quel pediodo ha anche fondato e diretto la Biblioteca di Letteratura dell’editore Mauro Pagliai.
Siciliano era anche giornalista. È stato collaboratore di Espresso, Il Tempo, Il Corriere della Sera e La Repubblica. Dal 1996 al gennaio 1998 è stato presidente della Rai. È morto a Roma il 9 giugno 2006.