Presentazione dell’opera
“Summa Perusina”
MAURO PAGLIAI EDITORE
Intervengono
prof. FRANCESCO BISTONI, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia
prof. MAURO BOVE, Preside della Facoltà di Giurisprudenza
Illustra la realizzazione
prof. MARIA CAMPOLUNGHI, Università di Perugia
Conclude
prof. GIULIANO CRIFÒ, Università di Roma La Sapienza
Martedì 9 dicembre 2008 - ore 16.30
Sala delle Colonne, Palazzo Graziani
Corso Vannucci 47, Perugia
Opera originale e insolita della letteratura giuridica medievale, le Adnotationes Codicum domini Justiniani ebbero la ventura di suscitare l’interesse di Federico Patetta (Cairo Montenotte, 16 febbraio 1867-Alessandria, 28 ottobre 1945), sommo storico del diritto, poliedrico umanista ed eclettico ‘antiquario’. L’accurata edizione critica che egli ne procurò venne pubblicata, l’ultimo anno del XIX secolo, nel dodicesimo volume del “Bullettino dell’Istituto di Diritto romano” (dell’Università di Roma, diretto allora da Vittorio Scialoja). L’opera poi fu riedita, come volume a parte (con ricomposizione del testo, ma invariata numerazione delle pagine), dal medesimo Istituto nel 1933, probabilmente in occasione del trasferimento del maestro ligure all’Ateneo romano. La presente ristampa anastatica è stata eseguita sulla base della prima tiratura ed è intesa ad accompagnare la riproduzione in facsimile fotografico integrale del manoscritto della biblioteca del Capitolo della Cattedrale di Perugia n. 32 (del secolo XI), testimone unico delle Adnotationes. L’iniziativa, promossa dall’Accademia Romanistica Costantiniana, ha incontrato munifici sostenitori in enti privati e pubblici e si inscrive nel novero delle manifestazioni per il settimo centenario della fondazione dell’Università di Perugia. Essa intende celebrare, insieme ai fasti di questa istituzione, per statuto votata al progresso delle scienze e al benessere dell’umanità, la probità scientifica e la sapienza di Federico Patetta e, last but not least, la gloria di una città che, espressa dapprima (e ancor oggi) attraverso le amorevoli cure del suo clero capitolare e ora ravvivata dalla liberalità dei suoi concittadini, ha consentito a quel prezioso cimelio di giungere a noi intatto e di essere riprodotto.