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Mostra di pittura di


EMANUELE BARLETTI
Paesaggi


 

Da sabato 17 a domenica 25 maggio 2008, ore 16.00 - 20.00
Galleria Pio Fedi
Via de’ Serragli 99, Firenze

Emanuele Barletti è nato a Firenze il 6 novembre 1959 e vive attualmente in questa città. È stato educato fin dall’infanzia a osservare le cose, ad amare la natura e l’arte. Sua madre, Mietta, gli ha insegnato a tenere in mano matite e pennelli. Nel 1970 ha dipinto il suo primo quadro ad olio che tutt’ora conserva come ricordo: una strada di campagna con case e colline con cipressi, un tipico paesaggio dei dintorni di Firenze. In quello stesso anno ha partecipato alla sua prima mostra collettiva presso il Centro di Cultura “Lo Sprone” diretto da Don Luigi Stefani, venendo segnalato per il suo precoce talento. Nel 1973 vince il primo premio di pittura indetto dalla Scuola “Beato Angelico” dove frequenta le Medie Inferiori. Ancora nel 1973 ottiene il terzo premio al concorso organizzato dal Centro Turistico Giovanile. Nel 1978 si classifica al primo posto in un concorso sul tema dell’adesione della Grecia alla Comunità Economica Europea. Segue una serie di partecipazioni a varie collettive di pittura fino al 1983. Poi viene il rigetto per i concorsi, spesso inutili e fuorvianti, e il rifugiarsi nella pittura esclusivamente come forma di esercizio artistico e di liberazione di energie incomprimibili, sempre e comunque alla ricerca di spazi, luci e colori così come la natura appare a Emanuele nella varietà dei suoi paesaggi. Non ha mai smesso di dipingere utilizzando solo colori ad olio e privilegiando l’uso di supporti lignei. Nel 1993 ha tenuto una personale a Rignano sull’Arno e successivamente alla Canottieri “Firenze”. L’ultima mostra si è svolta a Firenze nel 2005 presso il Lyceum dedicata a soggetti marini.
Gli ultimi due decenni del Novecento sono stati pressochè monopolizzati dall’osservazione di pochi scenari ritenuti possibili fonti di ispirazione: l’interno della Fortezza da Basso, prima che fosse ‘depurata’, ai fini espositivi, da una rigogliosa vegetazione spontanea associata alle vecchie baracche dei militari abbandonate che i pittori della macchia avrebbero probabilmente gradito moltissimo; la campagna attorno al lago di Bolsena; il mare e la campagna vicino a Cecina. Con la fine del Novecento e i primi anni del secolo seguente la sua produzione pittorica è aumentata progressivamente e, di pari passo, si è accresciuto anche il numero degli estimatori. Emanuele ha continuato ad approfondire lo studio di paesaggi vivi di colore e sempre più luminosi. Se si dovesse oggi definire la pittura di Emanuele Barletti si potrebbe pensare all’ostinata perseveranza di un post-macchiaiolo o post-impressionista che non ha la benchè minima preoccupazione di essere fuori moda, ma con l’ambizione fissa di inseguire il paesaggio perduto, quello che sarebbe piaciuto ai maestri del passato, non ancora contaminato dalla cementificazione o da altri elementi di ‘disturbo’ tipici dell’epoca moderna che rovinano e distruggono i rapporti armonici che si stabiliscono in un ambiente, pur antropizzato, ma correttamente modellato con ingredienti gradevoli: bei campi di grano, cipressi, ulivi, case sparse che si esaltano e brillano di una calda luce mediterranea dispensatrice di forza rigenerante.

Dal 16 al 25 maggio 2008 si svolge a Firenze, su invito di Mauro Pagliai, presso la Galleria «Pio Fedi», in via dei Serragli 99, la mostra di Emanuele Barletti, Paesaggi, che raccoglie circa 40 opere di cui alcune appartenenti a collezionisti privati e altre personali dell’artista, mentre la maggior parte è costituita da nuovi dipinti realizzati negli ultimi mesi. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle predilette ricerche sul paesaggio allargate tuttavia a situazioni ambientali e atmosferiche diverse.

Curatori della mostra: Marco Salis e Silvia Zonnedda
Presentazione: Carlo Sisi
Comunicazione e Ufficio Stampa: Federica Checchi e Antonio Pagliai (Eventi Polistampa)
Allestimento: Luigi Cuppellini

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