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PISTOIA.  A circa un anno dalla morte, la Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia si è ricordata i Sigfrido Bartolini, un artista di assoluto valore ed esemplare indipendenza ed anche uno dei suoi più preparati collaboratori in fatto di libri e cultura. Così gli ha dedicato un accurato volume, “Quattordici vetrate moderne”, edizioni Polistampa, centrato sull’ultima opera: le vetrate istoriate dei sette sacramenti e delle sette opere di misericordia che l’artista ha donato alla propria parrocchia dell’Immacolata a Pistoia. E’ un libro che si distingue. Perché al di là delle solite presentazioni e interpretazioni, è tutto sorretto da interventi in prima persona che Bartolini aveva scritto a perpetua memoria di sé, del suo modo di pensare e di fare arte, una sorta insomma di testamento poetico, come propriamente da più parti è stato definito. Dagli scritti a sua firma si deduce l’estrema coerenza tra vita, pensiero ed opera dell’artista, uno che combattendo le mode dell’ultima ora, trovava nella tradizione stimoli di rinnovamento. Tanto è vero che in tutta la sua produzione riappare l’innovativa arte novecentesca dei più rivoluzionari figurativi che hanno ritratto al meglio lo spirito del secolo appena trascorso. Sono tali i valori artistici riscontrabili anche nelle vetrate, riprodotte in volume da belle foto d’insieme e indagate in molti particolari, opera di Grazia Sgrilli. Ogni raffigurazione è accompagnata da un commento, i primi quattro del Bartolini stesso che aveva pensato anche ad un glossario esplicativo, pubblicato anch’esso. Infine, impreziosiscono il volume gli interventi di Franco Cardini sul significato storico della vetrata artistica e di Siliano Simoncini sulla modernità di Sigfrido.
Data recensione: 29/12/2007
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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