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Un modo nuovo di raccontare la magia del Natale e il piacere di sfogliare le pagine di un libro impreziosito non solo dalle parole ma anche dai disegni raffinati del maestro orafo Paolo Penko fanno di ‘Soave e invecchiato’ un libro da

Un modo nuovo di raccontare la magia del Natale e il piacere di sfogliare le pagine di un libro impreziosito non solo dalle parole ma anche dai disegni raffinati del maestro orafo Paolo Penko fanno di ‘Soave e invecchiato’ un libro da leggere e da consigliare. Il Natale, due bottiglie di vino e il canto dell’amicizia ritrovata e tutto sullo sfondo di Firenze: sono questi gli ingredienti vincenti di questo racconto di Michele Brancale (edizione Polistampa, pp. 32, euro 7) per il quale Penko per la prima volta si cimenta nell’arte del libro illustrato. Brancale nelle sue pagine propone una storia intrigante e colma di suspense che parte da misteriosi segni lasciati sulle etichette di bordolesi in un supermercato e giunge alle porte della festa con la sorpresa di un incontro atteso e di uno inatteso. Finiranno per essere coinvolti, a diverso titolo, molti attori. Fin dall’inizio, "Soave e invecchiato" prende il lettore per mano e lo fa camminare per le strade di Firenze illuminate dal senso possibile dello stare insieme. Questo libro ha vinto il primo premio del concorso "Racconti Brevi 2006" indetto dal Circolo Dipendenti dell’Università degli Studi di Firenze. La giuria ne ha sottolineato l’originale elaborazione linguistica e la positiva alternanza di poesia e prosa elevata, con uno "stile volutamente abbassato, alla portata di tutti, ma da chi sa scrivere". Il volume da oggi sarà in libreria, ma potrà essere anche ordinato on line su www.polistampa.comMichele Brancale (1966), vive a lavora a Firenze. Giornalista, partecipa alla conduzione di alcuni uffici stampa. Ha all’attivo diverse pubblicazioni, fra cui la raccolta poetica La fontana d’acciaio, edita da Polistampa. Paolo Penko (1965), maestro d’arte orafa, è designer e scultore. Il profondo legame con Firenze permea la sua attività. Nella sua bottega a pochi passi dal Duomo crea gioielli unici, realizzati completamente a mano insieme alla moglie Beatrice, perito gemmologo. Alcune delle sue opere più preziose sono entrate a far parte della collezione del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti anche a carattere internazionale.
Data recensione: 22/12/2007
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Cristina Manetti