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Dopo Trieste, la città più importante nella vita e nell’opera di Saba, è stata senz’altro Firenze. Vi si trasferì una prima volta nel gennaio del 1905 e vi rimase per più di due anni, senza però riuscire ad ambientarsi e a sentirsi accettato dai

Dopo Trieste, la città più importante nella vita e nell’opera di Saba, è stata senz’altro Firenze. Vi si trasferì una prima volta nel gennaio del 1905 e vi rimase per più di due anni, senza però riuscire ad ambientarsi e a sentirsi accettato dai letterati fiorentini come Soffici, Papini e Prezzolini che qualche anno più tardi avrebbero fondato la «Voce». Saba appariva loro come un sognatore poco in sintonia con il loro modernismo. Nonostante tutto, Saba tornò a Firenze parecchie volte, riallacciando i contatti con alcuni scrittori della «Voce». Anche con Papini i rapporti migliorarono. Fu anche grazie ad una certa rete di amicizie che all’indomani dell’8 settembre 1943 Saba, costretto a fuggire da Trieste per scampare ai rastrellamenti nazifascisti decise di rifugiarsi proprio a Firenze. Tutto questo emerge dai numerosi interventi pubblicati nell’ultimo numero della rivista letteraria «Il Portolano», a cui hanno collaborato diversi intellettuali e letterati.
Data recensione: 01/11/2007
Testata Giornalistica: Leggere: tutti
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