chiudi

Il libro è dedicato all’organizzazione degli spazi deputati alla cottura e alla confezione del cibo (cucine e servizi essi), così come al suo consumo (tinelli e sale da banchetto), nella casa fiorentina tra XV e XVII secolo. Vengono descritti

Il libro è dedicato all’organizzazione degli spazi deputati alla cottura e alla confezione del cibo (cucine e servizi essi), così come al suo consumo (tinelli e sale da banchetto), nella casa fiorentina tra XV e XVII secolo. Vengono descritti gli utensili e le suppellettili collegati a questi spazi (posate, piatti eccetera), come pure i sistemi per l’uso dei due elementi fondamentali per la cottura del cibo, il fuoco e l’acqua (quindi focolari, camini e acquai). È offerta inoltre una panoramica sui ‘maestri di bocca’, cioè sulle professionalità che ruotavano attorno alla tavola del signore (scalchi, coppieri, trancianti), nonché sulle buone maniere previste a tavola, fonte d’informazione preziosa sui legami all’interno di una classe sociale. Singoli e umili manufatti diventano portavoce di storie complesse. La trasformazione della punta del coltello da acuminata ad arrotondata, come si osserva dalla fine del Seicento, viene ricondotta alla sempre maggior presenza di carni bollite che soppiantano quelle arrosto, come pure alla volontà di imporre il divieto di nettarsi i denti con le punte dei coltelli durante e dopo i banchetti. Ciò rimanda a sua volta a norme di comportamento sociale, specchio di una classe alla ricerca di usi nuovi da sostituire ai precedenti, considerati svalutati per la loro diffusione verso il basso. Un’antologia essenziale riporta brani di Boccaccio, Franco Sacchetti, Leon Battista Alberti, Arlotto Mainardi, Giovanni Della Casa, Cristoforo di Messisbugo e Giulio Cesare Croce. Incisioni, xilografie e immagini d’epoca corredano e arricchiscono il volume. Polistampa 2007, cm 15x21, pp. 96, ill. b/n, br., € 6,00 Claudio Paolini, storico dell’arte laureatosi presso l’Università degli Studi di Firenze, è specializzato in arti decorative (con particolare riferimento alla storia del mobile e dell’arredamento) e in storia delle tecniche artistiche. Su questi temi ha tenuto corsi, seminari e conferenze, collaborando con il C.N.R. di Napoli, l’Università degli Studi di Firenze e di Milano, la Georgetown University, il Gabinetto Vieusseux, la sezione didattica della Galleria degli Uffizi e la Fondazione Herbert Percy Horne. È stato direttore del Centro Ricerche e Documentazione dell’Istituto per l’Arte e il Restauro di Firenze e direttore dei comitati scientifici dei progetti Artis e Plaster, per la salvaguardia delle tecniche artistiche e la documentazione nel settore del restauro, promossi dalla Commissione Europea. È inoltre direttore scientifico del progetto Argos, volto alla creazione di un Data Base in Rete per la normalizzazione dei linguaggi nei settori dell’arte e dell’artigianato artistico. Attualmente è funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Firenze Prato e Pistoia. Al proprio attivo ha numerose pubblicazioni specialistiche ed è autore, tra l’altro, dei volumi Il Bello ritrovato. Gusto, ambienti, mobili dell’Ottocento (con A. Ponte e O. Selvafolta, Milano 1990); L’arte del legno in Italia. Storia, tecniche e restauro (Firenze 1993); Repertorio bibliografico dell’oreficeria italiana (Firenze 1994); Mobili e arredi dell’Ottocento (Milano 1999); Glossario delle tecniche artistiche e del restauro (con M. Faldi, Firenze 2000), Glossario delle malte e degli intonaci per rivestimento, decorazione plastica e supporto pittorico (Firenze 2001); Il mobile del Rinascimento. La collezione Herbert Percy Horne (Firenze, 2002). Ha inoltre curato le sezioni dedicate alla storia del mobile dei Cd Rom del Corso di Antiquariato editi da «L’Espresso» (Roma 2003).
Data recensione: 04/11/2007
Testata Giornalistica: Montedomini in-forma
Autore: ––