chiudi

Il Risorgimento è un avventura ancora da riscoprire. Con il romanzo Il rinnegato (ed. Polistampa, pp. 216, euro 12) di Giuseppe Brancale, l’unità d’Italia è vista con gli occhi di Giuseppe Prestone, garibaldino deluso e

Firenze - Il Risorgimento è un avventura ancora da riscoprire. Con il romanzo Il rinnegato (ed. Polistampa, pp. 216, euro 12) di Giuseppe Brancale, l’Unità d’Italia è vista con gli occhi di Giuseppe Prestone, garibaldino deluso e sognatore. Da Migalli, paese lucano di settemila anime, egli tenta la fortuna con la moglie in Argentina, adotta il piccolo orfano Antonio Bonturino e, dopo la morte della consorte, torna al paese natale, "dove l’Africa gli pare più vicina che Roma". Spesso in carcere per i suoi tentativi di risvegliare i compaesani dall’oppressione, riuscirà nonostante le delusioni a non perdere la dimensione del sogno e a trasmetterla misteriosamente agli altri. Tra ironia e tragedie, Migalli attende. I suoi amministratori scrivono a Roma che risponde: "Egregi Signori, conosciamo il male che grava su Migalli. Lo saneremo non appena avremo un po’ di fondi". Ma nel frattempo, scrive Brancale, "erano passati i secoli". L’autore presenta il periodo storico dell’Unità di Italia (1861) con tutte le sue contraddizioni e difficoltà, ma soprattutto il quadro sociale di quel Sud unito a un Nord totalmente differente da cui subisce più angherie che benefici. Alla morte di Cavour, la Destra comincia a combattere fortemente il brigantaggio senza curarsi di affrontare la sua causa di fondo, cioè la disperata ribellione di popolazioni contadine contro uno Stato che si distingue dal precedente soltanto per una maggiore pressione fiscale e l’obbligo della leva militare. I garibaldini "semplici", non inquadrati nell’esercito nazionale, sono lasciati a loro stessi.
Il Rinnegato rappresenta un’accurata e dettagliata ricostruzione della situazione socio-politica di fine ’800 che il Meridione italiano si trovò a vivere. Interessante che fatti accaduti più di cento anni fa siano di spunto per un’analisi della condizione attuale dello stato sociale italiano: la destra liberale, il deficit del bilancio pubblico, il potere e la ricchezza distribuiti soprattutto al Nord, l’alto tasso d’analfabetismo. Le pagine di Brancale, di grande intensità e suggestione, sono percorse da un forte senso di rigore storico che si scioglie in una narrazione coinvolgente. Ci restituiscono l’altra storia, la battaglia combattuta dai soldati e non dai generali, il vissuto di sparute comunità con l’epica delle loro piccole, grandi storie e attese.
Autore del quadro di copertina ’L’ombra dell’eroe’, ora nella collezione del Quirinale, è il pittore Giampaolo Talani, che ha voluto celebrare con quest’opera Giuseppe Garibaldi, nel secondo centenario dalla nascita.Marinaio e insegnante, Giuseppe Brancale (Sant’Arcangelo, 1925 - Firenze 1979) è stato uno scrittore della rinascita del Sud nel secondo dopoguerra. Trasferitosi a Firenze, vi svolse la professione di insegnante alle scuole "Giuseppe Garibaldi" e "Lorenzo Il Magnifico.
Con Il rinnegato, la casa editrice Polistampa di Firenze ha avviato la pubblicazione del progetto «Giuseppe Brancale. Opere complete» che prevede l’uscita, entro il 2010, di tutta l’opera dello scrittore. Quattro sono i romanzi scritti da Brancale, due editi ma ormai introvabili e due inediti, oltre ad alcuni racconti tutti ambientati in Basilicata nella Valle dell’Agri, e a un saggio sulla questione meridionale. I lavori lasciati da Brancale coprono le vicende di due secoli, l’Otto e il Novecento, con una puntata nell’età imperiale romana in Echi nella valle, pubblicato nel 1972 e vincitore del Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per questo libro fu il pittore Carlo Levi a disegnare il bozzetto di copertina. Al 1977 risale invece la pubblicazione del romanzo Lettere a Michele, dedicato al medico Michele Di Gese, che rappresenta il testamento spirituale dello scrittore. Inediti fino al 2007 i romanzi Il rinnegato e Fantasmi che tornano, oltre a una serie di racconti che formeranno un volume unico insieme a Lettere a Michele.
Data recensione: 12/11/2007
Testata Giornalistica: Artèpress
Autore: Irene Gherardotti