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Ma dove vanno le ombre di Giampaolo Talani? E da dove vengono? L’artista è stato presente in mostra alla Pescheria nuova fino a domenica scorsa ottenedno un meritato successo. Talani esprime i propri pensieri utilizzando diverse tecniche

Ma dove vanno le ombre di Giampaolo Talani? E da dove vengono? L’artista è stato presente in mostra alla Pescheria nuova fino a domenica scorsa ottenedno un meritato successo. Talani esprime i propri pensieri utilizzando diverse tecniche dall’affresco, alla sinopia fino allo strappo. Si legge, tra segni e sfumature, la storia della propria interiorità che incrocia altre mille storie del mondo, volti malinconici cha affrontano una vita di partenze, attese, arrivi e idee, che non si lasciano intimorire da ombre del passato o che non riescono a cancellare ricordi indelebili.Giampaolo Talani è nato a San Vincenzo (Livorno) nel 1955. Ha maturato una profonda preparazione artistica frequentando prima il Liceo Artistico poi l’Accademia di Belle Arti in Firenze dove è stato tra gli allievi prediletti del Maestro Goffredo Trovarelli. Ancora studente effettua la prima personale nel 1977. Si laurea nel 1979 con una tesi su James Ensor e viene segnalato per la partecipazione al "premio Lubiam" di Mantova dedicato ai giovani artisti. Alcuni critici d’arte definiscono gli affreschi di Talani "i muri buoni, capaci di unire le idee, non con l’intento di separarle". Da ricordare quello creato nel 2006 per la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, a Firenze, da cui hanno poi preso il via le sue ’storie strappate’, strappi d’affresco e sinopie. Un modo per conservare le opere estraendole dal muro e portandole su tela. Ma cosa guardano quelle figure? A chi gridano momenti di malinconia, incertezza, la voglia di andarsene e ricominciare? Cosa contengono quelle valige scure? Ricordi o speranze? Talani regala ai visitatori la possibilità di diverse chiavi di lettura. Ombre del mattino, lacrime di rugiada, luci viventi, l’interpretazione dell’amore, della dolcezza, la forza di un ricordo. Le storie vengono raccontate dalle sue ombre che traducono, dietro alle sagome dei personaggi dipinti, l’altra faccia di innumerevoli verità.
Data recensione: 19/10/2007
Testata Giornalistica: Il Gazzettino
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