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La letteratura sugli alberi monumentali si arricchisce di un volume di notevole spessore scientifico e di grande bellezza per la presenza di splendide immagini, in grado di dare un importante contributo allo studio del fenomeno dei

La letteratura sugli alberi monumentali si arricchisce di un volume di notevole spessore scientifico e di grande bellezza per la presenza di splendide immagini, in grado di dare un importante contributo allo studio del fenomeno dei “patriarchi verdi” italiani. L’opera contiene 130 schede relative ad altrettanti grandi alberi, dei quali circa la metà censiti per la prima volta. Ciascuna scheda, oltre a un’immagine a colori in grande formato della pianta e ad immagini più piccole sui frutti o altri particolari di rilievo, indica la specie di appartenenza, la circonferenza a livello del suolo a petto d’uomo, l’altezza, il diametro della chioma, l’ubicazione e il modo in cui raggiungerlo. Vi sono oltre la descrizione, aneddoti e riferimenti bibliografici. È rappresentato tutto il territorio nazionale, ma le regioni più ricorrenti sono la >Toscana, L’Emilia Romagna, il Veneto, il Trentino Alto Adige. Gli esemplari appartengono alla specie da frutto comunemente coltivate e anche quelle che offrono frutti consumati da animali o che sono utilizzati nella produzione di aromi e medicinali. Le specie con il maggior numero di esemplari monumentali rappresentati sono l’olivo, il pero, il ciliegio, il sorbo, il noce, il faggio, la quercia e il melo, anche se il numero più alto in assoluto è quello dei castagni, grazie anche all’eccezionale concentrazione di patriarchi nella zona del Renaio in Garfagnana, con una dozzina di castagni segnalati, tra cui il curioso «capanno di caccia». Nel volume incontriamo molti alberi già noti, i maggiori patriarchi verdi italiani, come il celebre Castagno dei cento cavalli (del quale è ricostruita l’evoluzione storica con dovizia di particolari), il vicino castagni di Sant’Andrea e la grande Farnia di Sterpo, di ben otto metri di circonferenza, visitabile solo con il permesso dei proprietari. Sono segnalati però anche esemplari poco noti, spesso di grande pregio estetico, come il Ginepro di Sa Ruxi, in provincia di Cagliari, e forse millenario, il Pecan di tiro al volo a Firenze o il Faggio del Tevere nel comune di Verghereto in provincia di Forlì. In certi casi sorprendono le misure considerevoli di esemplari di alberi da frutto, generalmente di piccole dimensioni: tra gli altri è certamente notevole il Pero di San Paolo, che la fotografia ha ripreso sotto la neve, nel parco delle Foreste Casentinesi, di 300 anni di età presunta, che ha raggiunto i quattro metri di circonferenza a petto d’uomo. Eccellente il ricchissimo materiale fotografico ed elevato il livello scientifico del testo, arricchito dalle tabelle e dalle bibliografia alla fine del volume, dove si segnala anche il capitolo dedicato alla simbologia delle varie specie arboree.
Data recensione: 01/05/2007
Testata Giornalistica: L’Universo
Autore: Michele Pavolini