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Un libro amorale e umorale, che parla di tempo, eros e del complesso rapporto fra docenti e discenti. Questo il succo de "Il professore", il nuovo romanzo di Gianni Conti che porta alla luce il lato buio della scuola, dipingendo a tinte forti

Un libro amorale e umorale, che parla di tempo, eros e del complesso rapporto fra docenti e discenti. Questo il succo de "Il professore", il nuovo romanzo di Gianni Conti che porta alla luce il lato buio della scuola, dipingendo a tinte forti la condizione di un intellettuale angosciato dalla maturità.
Presentato ieri a Firenze, simbolicamente proprio alla vigilia dell’apertura delle scuole, il romanzo di Conti riassume nel personaggio di Tommaso Salutini, fascinoso professore di lettere in crisi davanti agli anni che passano, il rifiuto che la nostra società oppone al cambiamento fisico e al ricambio generazionale.
Tommaso è un uomo sulla cinquantina che non riesce ad accettare il suo fisico non più scolpito e le rughe che gli segnano il volto. E trova la via d’uscita da questa scomoda realtà nella grazia dei corpi delle sue giovani studentesse.
Ma quanto c’è di autobiografico in questo romanzo, scritto proprio da un professore delle scuole superiori? "Poco - assicura Conti - solo il 10% è autobiografico, e vi includo la passione per il ruolo e per gli allievi. Il restante 90% non parla di me, ma raccoglie certamente situazioni da me viste e sentite e il mio punto di vista".
Un libro forte e attuale, che non risparmia i dettagli erotici che si insinuano sempre più spesso tra una piega e l’altra di una società segnata ormai soltanto dal bisogno dell’eterna giovinezza, dalla necessità di "esserci" a tutti i costi e dalla paura della morte.
Trascrivendo il diario con i pensieri più intimi del protagonista, la sapiente penna dell’autore presenta un mondo dove non esiste un’unica morale, dove i giovani sono sviliti da una società in cui conta solo il denaro. Una società dove la passione è un optional e in cui la classe dirigente mette radici creando un sistema sempre più vecchio.
La scuola, il luogo principe per la formazione dei giovani, è dipinta nel romanzo-diario di Conti come un ambiguo gioco tra docenti e discenti, dove regna la corruzione e conta più l’attaccamento al profitto che la vocazione.
Conti mette poi in discussione anche la figura dei genitori, presi più a garantire ai propri figli una buona posizione economica che a stimolarli nello sviluppo delle loro passioni e potenzialità, Un atto di accusa contro un certo tipo di borghesia, che antepone corruzione e fortuna allo studio e al merito che da esso deriva, secondo il motto per cui "se sei povero non vali". "Il professore" edito da Polistampa, è un romanzo che disturba, schiera, divide, ma che senza dubbio non corre il pericolo di lasciare i suoi lettori indifferenti.
Un libro crudo e provocatorio, indirizzato agli insegnanti, ma soprattutto ai genitori, spesso prima causa del discredito di cui soffre oggi la scuola, e i suoi docenti, agli occhi degli allievi.
Data recensione: 13/09/2007
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
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