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Firenze - martedi 28 e mercoledi 29 agosto alle ore 21 presso Villa Borbone di Viareggio (Viale dei Tigli) avrà luogo la presentazione del libro di poesie di Gabriela Sobrino La Corazza Nuda (ed.

Firenze - martedi 28 e mercoledi 29 agosto alle ore 21 presso Villa Borbone di Viareggio (Viale dei Tigli) avrà luogo la presentazione del libro di poesie di Gabriela Sobrino La Corazza Nuda (ed. Polistampa, pp. 132, euro 10). L’evento si svolgerà sotto l’egida del Premio Letterario Viareggio - Répaci e del Comune con la partecipazione di Marcello Ciccuto, docente di letteratura italiana presso l’Università di Pisa e membro di quella giuria, di Giuseppe Leonelli, docente di storia della critica letteraria presso l’Università Roma Tre, e dell’editore Mauro Pagliai. Sarà presente l’Autrice. Nata a Roma, Gabriella Sobrino è stata per quarant’anni (dal 1964) la segretaria del Premio Viareggio sotto la presidenza di Leonida Répaci prima, Natalino Sapegno, Rosario Villari e Cesare Garboli poi. Anima e memoria storica del prestigioso premio purtroppo in questi giorni sconvolto dalle polemiche, la Sobrino sta anche ultimando un volume di notevole valore documentario e letterario sulla storia del certame. Di imminente uscita presso le edizioni Polistampa, il libro ha impegnato la scrittrice per molti mesi: copioso sarà il materiale inedito e non mancheranno aneddoti e curiosità relativi al ’dietro le quinte’ del premio. Gabriella Sobrino ha pubblicato raccolte di versi italiani e inglesi a partire dal 1970, ha tradotto poesie di Emily Dickinson, Katherine Mansfield, James Joyce, Jean Carrière (Lo sparviero di Maheux, 1973, Premio Goncourt), Gustave Flaubert (Novembre, 1990). Presente in numerose antologie, le sue poesie sono state tradotte in Francia, Inghilterra, Polonia, Cecoslovacchia, Argentina, Stati Uniti.  La recente raccolta poetica della scrittrice, intitolata con l’ossimoro La corazza nuda, è in fin dei conti anch’essa un resoconto - impietoso e cordiale - di tutta la sua esistenza. Il risultato è inevitabilmente un libro pieno di presenze, memorie, colloqui e nomi di persone, luoghi e persino animali. Ci sono gli amati poeti tradotti in una lunga carriera e diventati compagni di viaggio, gli amici intellettuali frequentati nei posti più diversi e comunque cari alla mente che ha registrato e ora rilegge: "Mi chiamasti occhi / - io abbassai lo sguardo - / ai piedi di Era Licinia. / Ma diviso tra i ragazzi di Melissa / interrompesti il dire / e il conversare." (Ai piedi di Era Licinia, dedicata a Pier Paolo Pasolini, ndr.). Francesca Romana de’ Angelis sostiene nell’introduzione che "la poesia di Gabriella Sobrino avvolge e coinvolge perché prende vita dalla vita. È poesia della felicità e poesia del dolore, ma non è mai poesia della rassegnazione e del disincanto". Nella raccolta sono presenti tre grandi temi o meglio tre grandi passioni che riflettono la storia umana e intellettuale dell’autrice: l’amore come dio capriccioso e ingannatore che talvolta dispensa inattese felicità; la passione civile che fa esplodere un grido di rabbia, di indignazione e di condanna; l’amicizia, celebrata attraverso figure che formano una splendente costellazione di affetti.
Data recensione: 30/08/2007
Testata Giornalistica: artè
Autore: Irene Gherardotti