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Il termine ’nevrosi’ e’ stato coniato da William Cullen nel 1769 per indicare malattie sine materia, senza una precisa localizzazione. Isterismo, epilessia, ipocondria rappresentano le

Firenze, 24 set. - (Adnkronos) - Il termine ’nevrosi’ e’ stato coniato da William Cullen nel 1769 per indicare malattie sine materia, senza una precisa localizzazione. Isterismo, epilessia, ipocondria rappresentano le forme piu’ appariscenti della malattia, che solo nel 1923 sara’ definita come una malattia "del sistema nervoso in generale". Su un argomento complesso quanto affascinante, quale i rapporti tra nevrosi e letteratura, Edwige Comoy Fusaro propone oggi una ricerca rigorosa, articolata e di ampio respiro che colma una lacuna e s’imporra’ come una fondamentale opera di riferimento. Il volume s’intitola ’’La nevrosi tra medicina e letteratura. Approccio epistemologico alle malattie nervose nella narrativa italiana’’ (pp. 464, euro 22) e appartiene alla collana Biblioteca di Medicina e Storia delle Edizioni Polistampa di Firenze. L’indagine, incentrata sul dialogo tra scienza medica e creazione letteraria, prende in esame quel periodo critico nella vita della societa’ italiana che va dalla proclamazione del Regno d’Italia all’avvento del fascismo (1865-1922). Al secolo dei Lumi subentra un secolo dominato da questa malattia misteriosa che assurgera’ progressivamente a simbolo dell’insondabilita’ della psiche, del disagio dell’individuo, ma anche della crisi latente della societa’. Da fenomeno individuale la nevrosi diventa cosi’ fenomeno collettivo, il che spiega come essa sia fatta oggetto di studio da parte della scienza quanto della letteratura, con significativi sconfinamenti di metodo e di campo tra scienziati e letterati. Questi ultimi, gelosi della propria autonomia e decisi a osteggiare le invasioni e le prevaricazioni perpetrate dalla scienza medica, non sfuggiranno alla seduzione di questa forma di modernita’. La nevrosi sara’ la manifestazione di una crisi non soltanto dell’io, nei suoi rapporti con la societa’, ma dei valori collettivi: crisi di una generazione, pessimismo storico di fine secolo, decadenza di una civilta’. Alla "letterarizzazione" della medicina corrisponde qui una "medicalizzazione" della letteratura che la Comoy Fusaro ha messo in luce nei primi capitoli del suo lavoro, presentato da un testo del professor François Livi. Attraverso le tre parti che scandiscono il percorso storico e critico dalla narrativa italiana del secondo Ottocento - Nevrosi e letteratura; I paradossi della nevrosi; Nevrosi antiche, nevrosi ontologiche - la studiosa esamina, con costanti riferimenti alle teorie psichiatriche che si sviluppano in Italia e in Francia, un corpus narrativo quanto mai ampio che conduce il lettore dagli Scapigliati a Tozzi, a Rube’ (1921) di Borghese, ai primi romanzi di Svevo. La coscienza di Zeno (1923) inaugura notoriamente una nuova corrente della scrittura letteraria della nevrosi, in rapporto (conflittuale) con la psicoanalisi. Delle nevrosi in letteratura Edwige Comoy Fusaro propone un’impressionante e ricchissima panoramica: piu’ di 30 autori, oltre 150 romanzi e racconti, tutti elencati a fine pubblicazione nell’indice dei nomi e delle opere letterarie. Il volume presenta tutte le caratteristiche di una ricerca scientifica: tanto per i risultati cui giunge quanto per le ipotesi, le indicazioni, le proposte offerte agli studiosi. Con linguaggio chiaro, Edwige Comoy Fusaro indaga nel campo della storia delle idee e della storia letteraria, prevalentemente vista in chiave sociologica, senza mai indulgere a facili semplificazioni, e colloca indispensabili punti di riferimento nel percorso, consentendo al lettore di seguire a ogni passo la dimostrazione, senza mai smarrirsi in cammino. Nata nel 1973 ad Amiens, Edwige Comoy Fusaro si e’ formata all’Universita’ Paris-Sorbonne, dove ha conseguito il dottorato di ricerca sotto la direzione di François Livi. Agre’ge’e d’Italien, dopo aver insegnato alcuni anni nei Licei, e’ oggi Mai’tre de Confe’rences all’Universita’ de Nice-Sophia Antipolis, dove insegna lingua e letteratura italiana.
Data recensione: 24/09/2007
Testata Giornalistica: AdnKronos
Autore: ––