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Il titolo del libro comincia da Hemingway e finisce intorno a noi: “Per chi suona la Toscana”. È un viaggio di Giorgio Batini su e giù tra città e paesi, inn mezzo a storie curiose di campane e di campanili, campane «a martello», oppure

Tutte le campagne della regione Il titolo del libro comincia da Hemingway e finisce intorno a noi: “Per chi suona la Toscana”. È un viaggio di Giorgio Batini su e giù tra città e paesi, inn mezzo a storie curiose di campane e e di campanili, campane «a martello», oppure «a stormo», campane «a distesa», o «a festa», vecchie e nuove, all’antica o elettrificate. Batini è un appassionato ed infaticabile cacciatore di leggende e di aneddoti, ma anche di riferimentio storici, che in questo caso vanno per esempio dalla «Smarrita», che indicava la strada ai pellegrini sulla via Francigena, fino alla fragorosa «benedettini della Badia Fiorentina», che nel 1307, anziché suonare le loro campane per le ore canoniche, le suonarono a martello comtro le tasse imposte dal Comune. La risposta non tardò, e fu altrettanto rumorosa: il Comune fece abbattere il campanile. Si ha la sensazione, e non è certo la prima volta, che Batini sia il primo a divertirsi nel suo itinerario in mezzo a storie e leggende. Lo si capisce anche dal suo modo di scrivere, così piacevole e colorito, patrimonio di un giornalista che per tanti e tanti anni è stato in questo stesso giornale, a contatto quotidiano con I fatti della città, e non solo, e che di libri ne ha scritti una cinquantina.
“Per chi suona la Toscana”, edito dalla Polistampa, racconta delle antiche campane che per secoli avevano suonato all’Abbazia di Vallombrosa, poi della «Martinella», della «Sovana», delle «raganelle» che sostituivano in Lunigiana le campane legate per il Giovedì Santo, e dell’automa, un ragazzo in divisa che fuma la pipa e batte le ore al palazzo municipale di Castelfiorentino. Non poteva certamnete mancare un capitolo deicato alla fabbrica dei campanari. Batini parla perciò di Bruno Scarselli di Lastra a Signa e della sua famiglia, una lunga storia di lavoro tra un rintocco e l’altro.
Data recensione: 20/10/2007
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Giampiero Masieri