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Luciano Guarnieri: l’uomo e il pittore; l’immenso ritrattista e il nordico paesaggista; suo situarsi sul discrimine, ma prendendo partito, fra Novecento innovativo e informale e ritorno agli antichi del Rinascimento; la sua Firenze, ma

Pubblicata la monografia del maestro fiorentino
Uno studio che mancava e che racconta una delle più ricche testimonianze artistiche contemporaneeLuciano Guarnieri: l’uomo e il pittore; l’immenso ritrattista e il nordico paesaggista; suo situarsi sul discrimine, ma prendendo partito, fra Novecento innovativo e informale e ritorno agli antichi del Rinascimento; la sua Firenze, ma anche New York e il mondo dal Messico alla Cina; gli amici e maestri Annigoni, Prezzolini, Ugo Procacci; l’arte sacra e le rappresentate vicende del mondo, dall’alluvione fiorentina all’attentato dei Georgofili; i figli e l’adorata Dolores, mille volte raffigurata in stupendi ritratti; la lunga sapiente rivalutazione del “buon fresco”; le chiese, i grandi della terra, le case romite, gli onori, l’orgoglio e la pena di essere controcorrente. Questo e altro di più racconta la scrupolosissima ed esaustiva monografia a più voci che ho sul tavolo, appena pubblicata da Polistampa, dal laconico titolo “Luciano Guarnieri”. Questo elegante portolano cartaceo si situa nel recente plurimo ritorno critico e di pubblico all’anziano maestro che vive una solitaria ma non isolata, seppur sofferente, vecchiezza nel suo ritiro fiesolano. Questa monografia segue infatti di pochissimo la grande mostra al Sant’Alessandro di Fiesole, regale rilettura dell’opera dell’opera lunga e molto ricca di questo maestro. Il libro che ho davanti si compone di quattro minuziosi spartiti, prefati da Edoardo Speranza a nome dell’Ente Cassa di Risparmio pronuba dell’iniziativa e da Franco Scaramuzzi, agronomo insigne ma qui in veste di amico e patron dei Georgofili che oggi ospitano tante opere di Guarnieri. Ricca di umori e di vivace amicale conoscenza dell’uomo la bella biografia di Maurizio Naldini; puntuali, e sapientemente inseriti nel tessuto storico artistico del tempo,  i capitoli sui luoghi guarnieriani e sul maestro affreschista stesi da Cristina Acidini Luchinat; diligenti le «stagioni creative» del maestro che ne seguono gli sviluppi dell’opera a firma di Stefano De Rosa. Oltre mezzo secolo, nell’insieme, di una personalità d’artista che ha succhiato Firenze e la sua immensa tradizione, ha preso partito nelle grandi querelle artistiche che hanno segnato il secondo Novecento soprattutto nelle nostre terre. Che ha colorito di coerenza e suprema bravura il suo eclettico guardare dentro di sé e alle cose d’attorno. E il tutto declinato con svariate tecniche, tutte superbamente dominate dall’incisione, alla pittura, dal disegno a sanguigna e carboncino all’affresco. Una mappa che mancava e che fa il punto, a oggi, su una delle più ricche testimonianze artistiche contemporanee.
Data recensione: 03/10/2007
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Pier Francesco Listri