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FIRENZE aise - È stata presentata oggi, martedì 18 settembre, presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze, dal soprintendente Antonio Paolucci la più importante monografia mai

FIRENZE aise - È stata presentata oggi, martedì 18 settembre, presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze, dal soprintendente Antonio Paolucci la più importante monografia mai dedicata a Luciano Guarnieri, edita da Polistampa con il titolo appunto “Luciano Guarnieri” (pp.224, euro 32). L’evento ha visto la partecipazione del presidente dell’Accademia dei Georgofili, Franco Scaramuzzi, del presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Edoardo Speranza, e dei curatori del volume Cristina Acidini Luchinat, Stefano De Rosa e Maurizio Naldini.
Il libro è un omaggio che la città di Firenze doveva a uno dei suoi più illustri cittadini, ultimo grande figurativo nonché allievo prediletto di Pietro Annigoni e apprezzato, come quello, in tutto il mondo.
Nato a Firenze nel 1930, Luciano Guarnieri fu invitato, poco più che ventenne, a esporre in prestigiose gallerie di New York, dove trascorse anni di intenso lavoro e conobbe numerosi personaggi illustri, spesso soggetti dei suoi ritratti: John Kennedy, Henry Ford, lo scrittore Giuseppe Prezzolini cui lo legò una forte amicizia, le star di Hollywood, gli astronauti di Cape Canaveral. Nella sua lunga carriera l’artista ha poi viaggiato moltissimo ed esposto nelle maggiori gallerie del mondo, per tornare infine nella sua Firenze.
Quello edito da Polistampa è il primo volume, dopo molti dal taglio monotematico, in cui è presentata la vita e l’opera completa di Guarnieri: ciascuno dei tre curatori ha analizzato un aspetto specifico dell’argomento. Nella prima parte dell’opera il giornalista e scrittore Maurizio Naldini ne racconta la vicenda di artista e di uomo, ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera anche attraverso curiosità e aneddoti spesso taciuti nelle biografie più ordinarie. La Soprintendente al Polo museale fiorentino Cristina Acidini approfondisce l’attività di Guarnieri, descrivendo i luoghi dove egli amava ed ama dipingere (dalla casa-studio di Fiesole a quella di piazza Nazario Sauro) e introducendo il lettore all’immagine forse meno nota dell’artista, quella del frescante. Lo storico dell’arte e specialista di teoria del restauro Ugo Procacci ritrovò infatti in Guarnieri un interprete dei saperi artistici tradizionali, in grado di far rivivere l’espressione artistica toscana della pittura a fresco propria del Rinascimento. L’ultima sezione dell’opera, curata dal critico d’arte Stefano De Rosa, ripercorre le stagioni creative del pittore, tramite una ricca carrellata di immagini delle sue più famose realizzazioni. Numerose quelle riprodotte nel volume, dalla celebre Dolores in blu (scelta anche per la copertina) al ritratto di Golda Meir, dagli acquerelli sull’attentato ai Georgofili alle litografie effigianti lo sbarco sulla Luna: capolavori rappresentativi del percorso artistico di Guarnieri, spesso profondamente diversi tra loro per contenuti e tecniche utilizzate. Di toccante delicatezza i dipinti in cui ritrae i due figli Francesco e Lorenzo e, soprattutto, quelli che hanno per soggetto Dolores Angleton, la moglie amatissima scomparsa prematuramente, la sua eterna musa ispiratrice. (f.leonciniaise)
Data recensione: 18/09/2007
Testata Giornalistica: Aise
Autore: Francesca Leoncini