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Parole d’amore, parole di indignazione civile, parole di ricordo dei personaggi che hanno avuto un’incidenza sulla vita personale e letteraria. Gabriella Sobrino - storica segretaria del Premio Viareggio per circa quarant’anni (1964

Parole d’amore, parole di indignazione civile, parole di ricordo dei personaggi che hanno avuto un’incidenza sulla vita personale e letteraria. Gabriella Sobrino - storica segretaria del Premio Viareggio per circa quarant’anni (1964-2004), traduttrice di poeti come Emily Dickinson e James Joyce, animatrice culturale - nella sua più recente raccolta di poesie (la sesta, dopo John cosa aspetti a d intonare (1970), Giochi di specchi (1974),  Flauto and concertina (1977), Ricordi di un secolo (1988), e Poesie rimate (1992), ha raggiunto una maturità stilistica e una signficanza di pregio. I suoi versi risuonano su diversi piani: autobiografia, culto del paesaggio, esaltazione dei colori, suoni, profumi, luci. Come artista aderisce a una forte fisicità, ma anche si abbandona a immagini sovrumane, simboliche. Il titolo  La corazza nuda è stato suggerito da Cesare Garboli prima che morisse. Un coraggioso ossimoro che simboleggia l’arte della difesa rispetto a una fragilità che non si può mimetizzare. Proponiamo due brevi poesie che si completano e che danno il senso dela forte passione amorosa e della sua precarietà, ed anche della resistenza al sopruso, comunque messo in atto. In questa poesia si sente l’’aspirazione all’amore perenne e l’accettazione della finitudine del sentimento più alto dell’uomo, che può diventare anche il più basso. La poetessa Sobruino scava dentro l’amore, cioè in quello status mentale che può salvare ma che può anche distruggere. Da che cosa dipennde questa opzione non è possibile sapere. Grande mistero della vita, ma grande necessità per vivere.Prima
Prima
molto prima che tu chiedessi
iil mio corpo
che aprissi le tue mani
al prensile sogno
contemplandomi attonita nella penombra
arresa all’invenzione di atti nuovi
prima
molto prima tracciavo il tuo omero
proteso alla mia mano
cautaLa corazza nuda
No al potere
voglio una corazza nuda
una storia controcorrente
una difesa contro l’arroganza
un solido rifugio dove
incauta
potrei lasciarti entrare
in attesa dell’attimo
che ci spingerà
come onde
verso la tempesta.Il libro parte dall’amore come elemento costitutivo di un’esistenza plausibile e arriva alla denuncia delle storture e delle violenze della storia (i caduti di Sarajevo, i morti di Bagdad); L’aspirazione ad una terra senza eccidi e senza strapoteri passa attraverso le figure più carismatiche del nostro presente storico, vicine alla sensibilità della poetessa: per esempio, Martin Luther King. Ma c’è una sezione dedicata all’amicizia, che si coniuga con l’amore e con il desiderio di pace nel mondo. I nomi sono tanti; citiamo solo Albertina e Leonida Rèpaci, Giorgio Caproni, Amelia Rosselli, Primo Levi. "Non c’è esilio possibile dalla realtà, non c’è stanchezza nel denunciare i mali del mondo - scrive a ragione Francersca Romana de’ Angelis nella sua introduzione - non c’è resa di fronte alla crudeltà degli eventi.... La sua voce poetica, canto d’amore per la vita, trasforma la delusione in progetto, la paura in coraggio, la perdita in ricerca". Non ci sono molte altre cose da aggiungere, se non che l’uso del verso breve, secco, con parole esatte, danno vigore ai concetti, alle emozioni, alle denunce. C’è nei versi di Gabriella Sobrino l’accettazione del nostro destino di sofferenza, ma non passivamente, perché finché si può si deve lottare per deviarlo, cambiarlo, addolcirlo. 
Data recensione: 10/01/2008
Testata Giornalistica: Il Corriere della Sera
Autore: Ottavio Rossani