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Il perentorio legame tra arte e vita, e più specificamente quello tra musica e biografia di un compositore, è stato esaltato a lungo nel Romanticismo con l’intento di spiegare la creazione dei grandi capolavori, la cui

Il perentorio legame tra arte e vita, e più specificamente quello tra musica e biografia di un compositore, è stato esaltato a lungo nel Romanticismo con l’intento di spiegare la creazione dei grandi capolavori, la cui genesi è stata di volta in volta accostata ad amicizie, amori, ambiente sociale, formazione culturale o rapporti di lavoro del singolo musicista. Di inedite e del tutto speciali geografie, invece, tratta il libro di Oriano De Ranieri e Mauro Lubrani, Giacomo Puccini. Luoghi e sentimenti (Edizioni Polistampa), che ripercorre le diverse tappe della vita del Maestro attraverso la rivisitazione dei suoi siti prediletti. Per capire meglio l’uomo e l’artista, i due storici giornalisti de “La Nazione” hanno letto centinaia e centinaia di lettere del compositore (indirizzate ai familiari, agli amici e a tutti quelli con cui aveva rapporti di lavoro), che fanno emergere i suoi pensieri, le sue idee e le sue emozioni. Ne è scaturita una biografia che ci restituisce la dimensione quotidiana di un musicista tra i più amati dagli italiani perché ne rispecchia la creatività, gli impulsi, i vizi e le virtù. Dagli anni della fanciullezza fino alla morte, De Ranieri e Lubrani ci mostrano aspetti poco noti della vita di Puccini soffermandosi sull’importanza che il Maestro attribuiva a certe località dove amava stare per periodi più o meno brevi, in funzione delle esigenze professionali o per diletto. Dopo una prima parte introduttiva in cui si ripercorre l’infanzia e l’adolescenza di Puccini, il libro si sofferma sul gineceo familiare su cui campeggiano la madre Albina, figura determinante per la carriera del figlio, e le sei sorelle Otilia, Tomaide, Nitteti, Iginia, Ramelde, Macrina. La ricerca si incentra quindi sui viaggi di Puccini: si inizia da Celle, il paese originario della famiglia; Lucca, la città natale dove il compositore si forma musicalmente e affronta le prime esperienze strumentali; Milano, dove il giovane Giacomo si trasferisce per completare gli studi ed ottenere i primi meritati trionfi; la natura incantata del lago di Massaciuccoli e delle pinete di Torre del Lago, il paese dove il Maestro si stabilisce nel 1891 insieme alla sua famiglia e dove, circondato da molti amici ed artisti, coltiva intensamente la passione per la caccia e trae ispirazione per le sue opere. Un borgo di poche case ed un centinaio di abitanti che lo stesso Puccini decanta, in una lettera da Londra, come «gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, ‘turris eburnea’, reggia… Paese tranquillo, tramonti lussuriosi e straordinari. Aria maccherona d’estate, splendida di primavera e d’autunno…». Ma l’amore che Puccini nutre per la sua terra natale lo spingerà a cercare sempre nuove emozioni e nuovi paesaggi: la Villa del Castellaccio a Uzzano, dove si esilia per quattro mesi per comporre la Bohème, in concorrenza con Leoncavallo che reclama la priorità sull’opera; Montecatini dove, sulla scia di una moda inaugurata da Giuseppe Verdi, si pavoneggia con tutto il bel mondo musicale e conosce Sybil Seligmann, una delle sue più note avventure; l’Abetone e Cutigliano, spazi sia di relax che di febbrile lavoro per Puccini, che vi si rifugia quando l’estate diventa insopportabile; Viareggio, dove si fa costruire una villa fra il mare e la pineta e compone la sua ultima e incompiuta opera, Turandot. Meta finale, tuttavia, è Bruxelles, dove il 29 novembre 1924 cessa di vivere dopo l’estremo tentativo di vincere il tumore alla gola. L’itinerario del libro si snoda soprattutto per una Toscana incontaminata, in un breve ma intenso viaggio intorno e dentro il personaggio Puccini, evidenziando piccoli cammei della sua vita privata, perfettamente incastonati nella sua dimensione di artista, di uomo di successo, di grandissimo e ineguagliabile interprete del melodramma italiano. Un percorso nei luoghi dell’anima pucciniani, dunque, che si intreccia a testimonianze e documenti degli affetti di Puccini e delle tappe della composizione delle sue opere. E proprio un regesto delle opere del Maestro, dal Preludio Sinfonico del 1876 alla Turandot, completa il volume, impreziosito da belle immagini fotografiche e da una testimonianza di Andrea Bocelli.
Data recensione: 09/06/2007
Testata Giornalistica: L’Unione sarda
Autore: Myriam Quaquero