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Esordio letterario per il lucano Michele Brancale. E’ stato pubblicato alcuni giorni fa "La fontana d’acciaio" (Polistampa), la raccolta di poesie del giornalista che vive e lavora a Firenze. L’opera si

Esordio letterario per il lucano Michele Brancale. È stato pubblicato alcuni giorni fa La fontana d’acciaio (Polistampa), la raccolta di poesie del giornalista che vive e lavora a Firenze. L’opera si articola in cinque sezioni (Dalla stanza, La fontana di Azzàro, All’esistente-inesistente, Ritorno a casa, Arrivederci) corrispondenti ad altrettante diverse prospettive che si interpolano tra loro, accomunate da un implicito e profondo afflato religioso. “Una scrittura - secondo il poeta peruviano Isaac Goldemberg, che firma la prefazione - dove ogni ‘quadro’ possiede una tale potenzialità che al suo interno potrebbe essere nascosto un romanzo”. Ne La fontana di Azzàro si legge: “Alla fontana di Azzàro / - di pietra nera, lo sfondo / d’oro, era sempre fresca - / mi avvicinai per bere / ed aspettando l’inverno, / mentre batteva il vento / sulla collina, sceglievo, / finalmente dissetato, / di fermarmi ancora un poco. / La pioggia arrivò così; / piegò i fiori nel pantano”. La raccolta inaugura e dà il nome con la sua prima sezione alla collana Polistampa «Dalla stanza» che pubblicherà, con cadenza trimestrale, una selezione di opere di poeti contemporanei sia italiani che stranieri. Con linee sobrie e copertine dove si avvicenderanno dipinti di vari pittori contemporanei (per La fontana d’acciaio Giampaolo Talani), i volumi «Dalla stanza» saranno contraddistinti da una grafica riconoscibile e moderna. Michele Brancale, nato in Basilicata nel 1966 in provincia di Potenza, vive e lavora a Firenze. Ha da sempre affiancato la scrittura giornalistica a testi di poesia apparsi fino a ora solo in pubblicazioni occasionali.
Data recensione: 15/06/2007
Testata Giornalistica: Il Quotidiano della Basilicata
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