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"Nel mio libro descrivo una realtà forte, a tratti violenta, ma il messaggio finale è un grande messaggio d’amore: un amore visto in tutte le sue sfaccettature, quello dolce, quello

Servizi del Giorno 20/06/2007 ore 19.47
Speciale Cultura ROMA aise - "Nel mio libro descrivo una realtà forte, a tratti violenta, ma il messaggio finale è un grande messaggio d’amore: un amore visto in tutte le sue sfaccettature, quello dolce, quello estremo, ma comunque un sentimento positivo. In realtà, proprio i valori primigeni sono quelli ancora presenti nei giovani, perché insiti nella natura umana e pertanto indelebili". Dopo Firenze, Luca Spaziani presenterà il suo romanzo d’esordio "Kolosseo" (Polistampa, pp.184, 11 euro) anche a Roma, venerdì 22 giugno, alle ore 18.00, presso il Mel Bookstore di via Nazionale. Protagonista Filippo Ricciardi, sedicenne figlio della borghesia romana, alle prese con amori e problemi tipicamente adolescenziali. Romanzo di formazione, per versi, che intreccia alle vicende di Filippo quelle di Giangiacomo Fiaschi, insegnante di storia appassionato di Petronio e letteratura latina. Due storie che corrono parallele l’una al fianco dell’altra, ma che si uniscono in un crescendo che raggiunge l’apice nel finale e che vede i due personaggi disillusi e amareggiati. Così, se da un lato Filippo osserva sconsolato svanire nel nulla l’illusione di un amore, Fiaschi, dall’altro, sente che "l’estate di San Martino era finita, breve come la vita stessa, che lo aveva illuso ancora, fingendo di essere ripartita. Dalla cenere però – scrive Spaziani - non può accendersi il fuoco, così come quei timidi raggi di sole non potevano vincere il freddo novembrino, che era tornato, prepotente, facendo piovere tutt’intorno una pioggerellina fitta, silenziosa, che copriva d’un velo lucido quel mondo intristito". "Kolosseo" è un romanzo che unisce violenza e amore, tratti che spesso ritroviamo nei personaggi fusi assieme: è il caso ad esempio del protagonista che si pone come un ragazzo continuamente combattuto tra il desiderio di sentirsi parte della violenta confraternita dei "Gladiatori" e la volontà di apparire coraggioso, diverso ed interessante agli occhi di Stefania, la ragazza dei suoi sogni. D’altronde, lo stesso titolo, "Kolosseo", l’ambientazione a Roma e il tema dei gladiatori, sono tutte idee che suggeriscono il valore della violenza, della forza e della lotta. Eroi indiscussi dell’arena sono i giovani adolescenti ed amici di Filippo, lui stesso compreso, che in una Roma imperiale moderna, affrontano e combattono contro la noia e il disagio di un’esistenza inconcludente. Sono figli anti-borghesi, poco interessati allo studio, seguiti spesso da genitori distratti ed egoisti, che sostituiscono l’affetto con il denaro. Le lotte portate avanti dai personaggi sembrano però non trovare vie di fuga: non ci sono vincitori, non ci sono trofei, ma solo soldati ammaccati e feriti. Eppure una nota positiva c’è: vincente sarà infatti la cultura, con l’amore che si ha per essa. Filippo e Stefania si ritrovano, ognuno con le proprie ferite, sia fisiche che morali, uniti nel rispetto per il professore Fiaschi, il cui insegnamento resterà nei loro cuori anche dopo la sua morte. Il libro si chiude con un rituale, che è dunque un atto di amore e che segna una "rinascita" dei personaggi, che possono così ricominciare. Spaziani, classe ’68, giovane avvocato romano ma fiorentino d’adozione, descrive questa realtà con un linguaggio chiaro, diretto e colorito, che ben rappresenta il punto di vista giovanile e a tratti ingenuo del protagonista. (aise)
Data recensione: 21/06/2007
Testata Giornalistica: Aise
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